Non proprio tutto il mondo è paese
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Si è vero...
Però, lì ci fermiamo, se vogliamo, al folklore. Comunque discutibile.
Quel che mi ha davvero lasciato senza prole è invece la vicenda del giudice della Corte Costituzionale andato a cena con Berlu, Alfano ed altri, quando fra qualche mese dovrà pronunciarsi proprio su una questione (il lodo alfan(g)o, che coinvolge personalmente il suo commensale più basso di statura fra i tre.
Questo è davvero assurdo e inaccetabile!
Che un giudice abbia il diritto di andare a cena con chi vuole è fuor di dubbio, sia chiaro: anche con avvocati che, magari, il giorno dopo si ritrova di fronte in ambito professionale. ciò che conta è che l'ambito professionale resti sempre distinto da quello conviviale.
Ma che un giudice vada a cena con una persona che, in buona sostanza, deve giudicare (anche se nel caso riportato non è proprio così, ma il giudizio coinvolge direttamente il suo ospite), questo non lo accetto.
E non è un problema di simpatia/antipatia politica.
Nel rito civile, ad esempio, è imposto al giudice di astenersi dal giudizio quando sia in stretti rapporti con una delle parti.
Per fortuna esistono giudici seri: poche settimane fa, qui a torino, un giudice si è appunto astenuto in una causa in cui ero difensore di una delle parti.
Il motivo? Sua moglie, dunque nemmeno lui, professoressa universitaria, è insegnante ed amica di famiglia della mia controparte e perfettamente a conoscenza di quel che era successo allo stesso.
Questo giudice, persona di altissima caratura professionale e morale, ci ha detto che, conoscendo anch'egli la vicenda ed avendo frequentato la famiglia della mia controparte, avrebbe potuto (avrebbe!) non avere la necessaria serenità ed imparzialità di giudizio.
Però, lì ci fermiamo, se vogliamo, al folklore. Comunque discutibile.
Quel che mi ha davvero lasciato senza prole è invece la vicenda del giudice della Corte Costituzionale andato a cena con Berlu, Alfano ed altri, quando fra qualche mese dovrà pronunciarsi proprio su una questione (il lodo alfan(g)o, che coinvolge personalmente il suo commensale più basso di statura fra i tre.
Questo è davvero assurdo e inaccetabile!
Che un giudice abbia il diritto di andare a cena con chi vuole è fuor di dubbio, sia chiaro: anche con avvocati che, magari, il giorno dopo si ritrova di fronte in ambito professionale. ciò che conta è che l'ambito professionale resti sempre distinto da quello conviviale.
Ma che un giudice vada a cena con una persona che, in buona sostanza, deve giudicare (anche se nel caso riportato non è proprio così, ma il giudizio coinvolge direttamente il suo ospite), questo non lo accetto.
E non è un problema di simpatia/antipatia politica.
Nel rito civile, ad esempio, è imposto al giudice di astenersi dal giudizio quando sia in stretti rapporti con una delle parti.
Per fortuna esistono giudici seri: poche settimane fa, qui a torino, un giudice si è appunto astenuto in una causa in cui ero difensore di una delle parti.
Il motivo? Sua moglie, dunque nemmeno lui, professoressa universitaria, è insegnante ed amica di famiglia della mia controparte e perfettamente a conoscenza di quel che era successo allo stesso.
Questo giudice, persona di altissima caratura professionale e morale, ci ha detto che, conoscendo anch'egli la vicenda ed avendo frequentato la famiglia della mia controparte, avrebbe potuto (avrebbe!) non avere la necessaria serenità ed imparzialità di giudizio.