[quoteper Clock : ma nn avevi intitolato: "una visione molto lucida e rispettabile..." a parte il titolo nn mi sembra che poi la pensi così
con un titolo del genere mi sarei aspettato qualche intervento da parte tua in più ..[/quote]
Credo che, fin dall'inizio si sia intesa la parte provocatoria e paradossale del lungo testo citato, come l'ossatura portante del ragionamento, così non è, in quanto è solo e null'altro che un metodo retorico per tenere più alta l'attenzione su tutto il resto, la parte più importante, e cioè l'accusa del metodo quasi vergognoso col quale la politica italiana affronta i problemi, le emergenze.
Non credo si tratti di qualunquismo, per me è una presa di posizione che chiama ad un senso di responsabilità disinteressata, che SEMPRE in Italia viene meno, oscurato dall'interesse particolare o dal più bieco clientelismo ....Non è uno scrollarsi le spalle ma un mettere il dito nella piaga, in quella piaga che NOI tutti, chi più e chi meno manteniamo infetta... col nostro comportamento, con il nostro pensare che sia sempre un'altro a fare il primo passo per noi e solo per poter dire "io non c'ero!" nel caso il suo passo fallisse...
E la mia è solo una divergenza che riguarda la parte provocatoria del testo (quindi una divergenza insignificante a mio avviso) in quanto l'aiuto e i soldi per l'Abruzzo e gli abruzzesi li ho mandati...ma questa è un'altra storia.
una visione molto lucida e rispettabile ..
no kender , quello a cui mi riferisco è proprio la deontologia differente che sussiste tra il giornalismo nostrano e quello anglosassone ....kender ha scritto:ho definito l'articolo ipocrita perchè immagino che marsala.it sia il sito di un giornale locale e non del famoso vino (che poi è siciliano lo stesso, credo) e quindi, qualunquismo per qualunquismo, leggere che l'informazione siciliana si indigna per i soldi che lo stato spreca per altri, mi fa davvero ridere: non a caso ho inserito quell'emoticon.
simstim, in inghilterra hanno pure gli speaking's corners, ma - ed è ovviamente solo un mio parere - se uno è pagato per "fare opinione", ritengo cosa minima che costui non prenda lo stipendio per scrivere cose che potrebbe, appunto, scrivere chiunque: per quello ci sono i blog, le panchine di hyde park, i bar, i beppe grillo...
se riesco a documentarmi meglio cercherò di essere più chiaro ...
senz'altro Wolf potrebbe saperne di più... ;) e magari anche nn condividere .... :lol:
anch'io sono d'accordo che se uno scrive delle cazzate nn debba essere pagato ... però , quello tocca al lettore attento ... se uno scrive delle cazzate non lo si legge , e se nn lo si legge allora il giornale nn venderà .... ( anche se poi magari molti sono a libro paga dei potenti di turno e quindi tutto il mio sillogismo va a puttane :roll: )
ok Clock , volevo solo richiamare la tua attenzione sulla discussione ;)Clock Dva ha scritto: Credo che, fin dall'inizio si sia intesa la parte provocatoria e paradossale del lungo testo citato, come l'ossatura portante del ragionamento, così non è, in quanto è solo e null'altro che un metodo retorico per tenere più alta l'attenzione su tutto il resto, la parte più importante, e cioè l'accusa del metodo quasi vergognoso col quale la politica italiana affronta i problemi, le emergenze.
( ... )
E la mia è solo una divergenza che riguarda la parte provocatoria del testo (quindi una divergenza insignificante a mio avviso) in quanto l'aiuto e i soldi per l'Abruzzo e gli abruzzesi li ho mandati...ma questa è un'altra storia.
L´altra difficoltà sta nel ritenere che compassione e solidarietà volontarie siano una complice supplenza alla pubblica inerzia o, peggio, corruzione. La legalità, e le tasse pagate per intero, non renderebbero affatto superflua la mobilitazione personale e volontaria, mai, e a maggior ragione in una disgrazia che tocca tanti. Nel nord Europa che sta agli antipodi dello stereotipo italiano deplorato da Di Girolamo, la solidarietà privata è esemplare, nei confronti del prossimo e del più distante. Sono tanti i giovani che trasformano i regali della festa in donazioni fatte a chi ne ha bisogno, e intestate al festeggiato. Farsi un regalo. Gli italiani che hanno mandato il loro obolo ai loro vicini d´Abruzzo si sono magari, anche, lavati a buon prezzo la coscienza: ma certamente, la gran maggioranza di loro, dunque indipendentemente dal sentimento politico, si sono fatti il regalo di aiutare i loro simili di cui era così facile vedere e immaginare il dolore. Proprio come i genitori di Giacomo Di Girolamo coi loro parchi e degni risparmi.(Soffri)Gianko ha scritto:Perchè fermarsi ad aiutare un moribondo ferito in un incidente?
Spetta alle ambulanze pagate con le mie tasse....
Se non ci sono le ambulanze è colpa dei politici, se il moribondo crepa mica è colpa mia...!
Credo che quella lettera del ca@@o si possa sintetizzare così. :evil:
Forse il mio esempio non era chiaro, era questo che volevo dire.
In tutte le società, sporche, pulite, benestanti, povere, ricche. ect...deve sempre esistere la solidarietà e il volontariato. Sono daccordo sul denuciare il malessere politico e non, ma non con una negazione di aiuto.
Se voleva provocare c'erano altri 1000 modi.
.........
quoto
Inoltre "filosofare" "polemizzare" giocare sulle "parole ad effetto" quando ci sono migliaia migliaia di sfollati che han perso tutto, vivono e vivranno chissà quanto in tenda con difficoltà enormi come ogni piccola esigenza la più banale lavarsi defecare dormire..
Si rischia di far passare in secondo piano l'importanza delle necessità di queste persone, di distrarre l'attenzione primaria a far si che questa gente abbia tutto il sostegno assoluto.
Altro che chiacchere che servono solo a masturbarci il cervello, quando è stato "legalizzato" il falso in bilancio non ho visto milioni di italiani scendere in piazza indignati non ho visto girotondisti etc..
l'Italia dei cachi .
Inoltre "filosofare" "polemizzare" giocare sulle "parole ad effetto" quando ci sono migliaia migliaia di sfollati che han perso tutto, vivono e vivranno chissà quanto in tenda con difficoltà enormi come ogni piccola esigenza la più banale lavarsi defecare dormire..
Si rischia di far passare in secondo piano l'importanza delle necessità di queste persone, di distrarre l'attenzione primaria a far si che questa gente abbia tutto il sostegno assoluto.
Altro che chiacchere che servono solo a masturbarci il cervello, quando è stato "legalizzato" il falso in bilancio non ho visto milioni di italiani scendere in piazza indignati non ho visto girotondisti etc..
l'Italia dei cachi .
allora avevo male intepretato il tuo precedente intervento ;)simstim ha scritto:no kender , quello a cui mi riferisco è proprio la deontologia differente che sussiste tra il giornalismo nostrano e quello anglosassone ....kender ha scritto:ho definito l'articolo ipocrita perchè immagino che marsala.it sia il sito di un giornale locale e non del famoso vino (che poi è siciliano lo stesso, credo) e quindi, qualunquismo per qualunquismo, leggere che l'informazione siciliana si indigna per i soldi che lo stato spreca per altri, mi fa davvero ridere: non a caso ho inserito quell'emoticon.
simstim, in inghilterra hanno pure gli speaking's corners, ma - ed è ovviamente solo un mio parere - se uno è pagato per "fare opinione", ritengo cosa minima che costui non prenda lo stipendio per scrivere cose che potrebbe, appunto, scrivere chiunque: per quello ci sono i blog, le panchine di hyde park, i bar, i beppe grillo...
se riesco a documentarmi meglio cercherò di essere più chiaro ...
senz'altro Wolf potrebbe saperne di più... ;) e magari anche nn condividere .... :lol:
anch'io sono d'accordo che se uno scrive delle cazzate nn debba essere pagato ... però , quello tocca al lettore attento ... se uno scrive delle cazzate non lo si legge , e se nn lo si legge allora il giornale nn venderà .... ( anche se poi magari molti sono a libro paga dei potenti di turno e quindi tutto il mio sillogismo va a puttane :roll: )
sono d'accordissimo.
diciamo che è una questione di standard minimi: da chi fa un certo lavoro si deve pretendere di più, ovviamente con riferimento al suo campo di attiività. e questo vale, nell'ambito di una determinata attività, anche qualdo il livello via via sale: il direttore di un giornale non può scrivere le stesse cose di un giornalista di un quotidiano locale, ecc... l'allenatore della juve che pareggia a reggio calabria non può dire le stesse cose del suo collega della reggina
:-grr
Re: .........
vero, però è importante anche non abbassare il livello di attenzione , magari passata la bufera dell'emergenza , sulle omissioni, sulle speculazioni e corruzioni che hanno fatto si che un cataclisma si trasformasse nella tragedia umana che è sotto i ns occhi ....... :roll:dido ha scritto:quoto
Inoltre "filosofare" "polemizzare" giocare sulle "parole ad effetto" quando ci sono migliaia migliaia di sfollati che han perso tutto, vivono e vivranno chissà quanto in tenda con difficoltà enormi come ogni piccola esigenza la più banale lavarsi defecare dormire..
Si rischia di far passare in secondo piano l'importanza delle necessità di queste persone, di distrarre l'attenzione primaria a far si che questa gente abbia tutto il sostegno assoluto.
Altro che chiacchere che servono solo a masturbarci il cervello, quando è stato "legalizzato" il falso in bilancio non ho visto milioni di italiani scendere in piazza indignati non ho visto girotondisti etc..
l'Italia dei cachi .
poi, sono d'accordo, ci sono delle priorità , noi stiamo solo facendo delle discussioni e riflessioni a margine , ma ragionarci su nn penso sia un peccato o una mancanza di rispetto verso le vittime ....
;)
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Tutte belle parole... però... secondo mè c'é sempre un però.
Mi spiego meglio, mi sento partecipe in quanto geologo e, per mestiere, abituato a gestire i danni.
Il fastidio che ha descritto, malamente, il giornalista lo provo in parte anche io.
Stufo del circo mediatico, stufo della leggerezza ed incompetenza dei giornalisti (non me ne voglia Wolf che ammiro e rispetto) ed ancor più dei politici.
I terremoti come molti altri eventi naturali non sono né ineludibili né prevedibili (non vorrei sentire altre cazzate sul radon, sul canto dei galli od altro).
Per difendersi esiste solo la prevenzione.
Vivo in una terra martoriata dagli eventi climatici (alluvioni, mareggiate e quant'altro) che di morti per strada ne ha lasciati molti, purtroppo.
Devo dire che in questi anni molto si è fatto per evitare il ripetersi di fatti analoghi (non abbastanza ma per lo meno molto), non so se per lungimiranza della classe politica (ma ne dubito) o per la volontà locale.
Fatto sta che quando vedo costruire sul greto di un torrente mi sento solo... incazzato.
Allo stesso tempo il vedere crollare per un terremoto tutte quelle abitazioni (e forse è andata bene che non è successo di giorno con le scuole piene...) mi sento crescere la rabbia e l'unica cosa che non vorrei vedere sono quelle facce da culo di politici o giornalisti che di una tragedia evitabile ne fanno un teatrino.
Ciò non ha nulla a che vedere con la solidarietà o con la partecipazione al dolore.
Mi spiego meglio, mi sento partecipe in quanto geologo e, per mestiere, abituato a gestire i danni.
Il fastidio che ha descritto, malamente, il giornalista lo provo in parte anche io.
Stufo del circo mediatico, stufo della leggerezza ed incompetenza dei giornalisti (non me ne voglia Wolf che ammiro e rispetto) ed ancor più dei politici.
I terremoti come molti altri eventi naturali non sono né ineludibili né prevedibili (non vorrei sentire altre cazzate sul radon, sul canto dei galli od altro).
Per difendersi esiste solo la prevenzione.
Vivo in una terra martoriata dagli eventi climatici (alluvioni, mareggiate e quant'altro) che di morti per strada ne ha lasciati molti, purtroppo.
Devo dire che in questi anni molto si è fatto per evitare il ripetersi di fatti analoghi (non abbastanza ma per lo meno molto), non so se per lungimiranza della classe politica (ma ne dubito) o per la volontà locale.
Fatto sta che quando vedo costruire sul greto di un torrente mi sento solo... incazzato.
Allo stesso tempo il vedere crollare per un terremoto tutte quelle abitazioni (e forse è andata bene che non è successo di giorno con le scuole piene...) mi sento crescere la rabbia e l'unica cosa che non vorrei vedere sono quelle facce da culo di politici o giornalisti che di una tragedia evitabile ne fanno un teatrino.
Ciò non ha nulla a che vedere con la solidarietà o con la partecipazione al dolore.
Paolo Amodio
http://www.paoloamodio.eu
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