una visione molto lucida e rispettabile ..

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una visione molto lucida e rispettabile ..

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è una mail che m'è arrivata oggi e non posso far altro che comprendere..
purtroppo :(

"MA IO PER IL TERREMOTO NON DO NEMMENO UN EURO..."
di Giacomo Di Girolamo
Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi
raccoglie fondi per le popolazioni terremotate in Abruzzo. So che la
mia
suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il contrario,
senza
il pudore che la carità richiede. Ma io ho deciso. Non telefonerò a
nessun
numero che mi sottrarrà due euro dal mio conto telefonico, non manderò
nessun sms al costo di un euro. Non partiranno bonifici, né versamenti
alle poste. Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a
famigliole bisognose, né vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda.
Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei
calciatori,
alle testimonianze dei politici, al pianto in diretta del premier. Non mi
hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette no - stop, le
scritte in sovrimpressione durante gli show della sera. Non do un euro. E
credo
che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento, da

italiano, io possa fare.
Non do un euro perché è la beneficienza che rovina questo Paese, lo
stereotipo dell'italiano generoso, del popolo pasticcione che ne
combina
di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con questi slanci
nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia. Non voglio
che si perdoni più nulla. La generosità, purtroppo, la beneficienza, fa da
pretesto. Siamo ancora lì, fermi sull'orlo del pozzo di Alfredino, a
vedere come va a finire, stringendoci l'uno con l'altro. Soffriamo (e
offriamo)
una compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un centimetro. Eppure
penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi coperti.
Le responsabilità accertate. I danni riparati in poco tempo. Non
do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in queste tasse ci
sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la
protezione
civile. Che vengono sempre spesi per fare altro. E quindi ogni volta la
Protezione Civile chiede soldi agli italiani. E io dico no. Si rivolgano

invece ai tanti eccellenti evasori che attraversano l'economia del nostro
Paese. E nelle mie tasse c'è previsto anche il pagamento di tribunali che
dovrebbero accertare chi specula sulla sicurezza degli edifici, e
dovrebbero farlo prima che succedano le catastrofi. Con le mie tasse pago
anche una
classe politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma

proprio nulla, che non sia passerella.
C'è andato pure il presidente della Regione Siciliana, Lombardo, a
visitare i posti terremotati. In un viaggio pagato - come tutti gli altri
- da noi contribuenti. Ma a fare cosa? Ce n'era proprio bisogno? Avrei
potuto anche uscirlo, un euro, forse due. Poi Berlusconi ha parlato di
"new town"
e io ho pensato a Milano 2 , al lago dei cigni, e al neologismo: "new town".
Dove l'ha preso? Dove l'ha letto? Da quanto tempo l'aveva in mente? Il
tempo del dolore non può essere scandito dal silenzio, ma tutto deve
essere masticato, riprodotto, ad uso e consumo degli spettatori. Ecco come
nasce "new town". E' un brand. Come la gomma del ponte.
Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho visto addirittura
Schifani, nei posti del terremoto. Il Presidente del Senato dice che "in

questo momento serve l'unità di tutta la politica". Evviva. Ma io non sto
con voi, perché io non sono come voi, io lavoro, non campo di politica,
alle spalle della comunità. E poi mentre voi, voi tutti, avete
responsabilità
su quello che è successo, perché governate con diverse forme - da
generazioni
- gli italiani e il suolo che calpestano, io non ho colpa di nulla. Anzi, io
sono per la giustizia. Voi siete per una solidarietà che copra le
amnesie
di una giustizia che non c'è.
Io non lo do, l'euro. Perché mi sono ricordato che mia madre, che ha
servito lo Stato 40 anni, prende di pensione in un anno quasi quanto
Schifani guadagna in un mese. E allora perché io devo uscire questo euro?
Per compensare cosa? A proposito. Quando ci fu il Belice i miei lo
sentirono eccome quel terremoto. E diedero un po' dei loro risparmi alle
popolazioni
terremotate.
Poi ci fu l'Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico
versamento su conto corrente postale. Per la ricostruzione. E sappiamo
tutti come è andata. Dopo l'Irpinia ci fu l'Umbria, e San Giuliano, e di
fronte
lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare
indifferente.
Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre
come prima? Hanno scoperto, dei bravi giornalisti (ecco come spendere bene
un euro: comprando un giornale scritto da bravi giornalisti) che una delle
scuole crollate a L'Aquila in realtà era un albergo, che un tratto di
penna di un funzionario compiacente aveva trasformato in edificio
scolastico,
nonostante non ci fossero assolutamente i minimi requisiti di sicurezza
per farlo.
Ecco, nella nostra città, Marsala, c'è una scuola, la più popolosa,
l'Istituto Tecnico Commerciale, che da 30 anni sta in un edificio che è un
albergo trasformato in scuola. Nessun criterio di sicurezza rispettato, un
edificio di cartapesta, 600 alunni. La Provincia ha speso quasi 7
milioni
di euro d'affitto fino ad ora, per quella scuola, dove - per dirne una -

nella palestra lo scorso Ottobre è caduto con lo scirocco (lo scirocco!!
Non il
terremoto! Lo scirocco! C'è una scala Mercalli per lo scirocco? O ce la
dobbiamo inventare?) il controsoffitto in amianto.
Ecco, in quei milioni di euro c'è, annegato, con gli altri, anche l'euro

della mia vergogna per una classe politica che non sa decidere nulla, se

non come arricchirsi senza ritegno e fare arricchire per tornaconto. Stavo
per
digitarlo, l'sms della coscienza a posto, poi al Tg1 hanno sottolineato
gli eccezionali ascolti del giorno prima durante la diretta sul
terremoto. E
siccome quel servizio pubblico lo pago io, con il canone, ho capito che
già era qualcosa se non chiedevo il rimborso del canone per quella
bestialità
che avevano detto.
Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa
succede a me. Voglio solo uno Stato efficiente, dove non comandino i
furbi. E siccome so già che così non sarà, penso anche che il terremoto è
il
gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno l'alibi per non parlare
d'altro, ora nessuno potrà criticare il governo o la maggioranza (tutta,
anche
quella che sta all'opposizione) perché c'è il terremoto. Come l'11
Settembre, il
terremoto e l'Abruzzo saranno il paravento per giustificare tutto. Ci sono
migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno. Se solo
volesse davvero, lo Stato saprebbe come risparmiare per aiutare gli

sfollati: congelando gli stipendi dei politici per un anno, o quelli dei

super manager, accorpando le prossime elezioni europee al referendum. Sono
le prime cose che mi vengono in mente. E ogni nuova cosa che penso mi
monta sempre più rabbia.
Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il
mio sdegno. Perché rivendico in questi giorni difficili il mio
diritto di
italiano di avere una casa sicura. E mi nasce un rabbia dentro che
diventa
pianto, quando sento dire "in Giappone non sarebbe successo", come se i

giapponesi hanno scoperto una cosa nuova, come se il know - how del Sol

Levante fosse solo un' esclusiva loro. Ogni studente di ingegneria
fresco
di laurea sa come si fanno le costruzioni. Glielo fanno dimenticare all'atto
pratico.
E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel
frastuono della televisione non c'è neanche un poeta grande come
Pasolini
a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi. Li hanno
uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di
noia.
Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il

diritto di dire quello che penso. Come la natura quando muove la terra,

d'altronde.

Giacomo Di Girolamo
Anonymous
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Messaggio da Anonymous »

E' un articolo pubblicato, mi pare, su Libero qualche giorno fa.
Condivido la critica alla processione dei politici, ma del resto, francamente, nemmeno una virgla.
E' vero che la donazione è qualcosa di personale e libero, quindi è legittimo donare come è legittimo non farlo.
Ma la motviazione? Non dono perché poi tanto li sprecano... perché visto che in altri tempi è successo così, succederà anche qui... perché tanto i miei vestiti sono fuori moda.
Questa non è una motivazione: questa è una cagata pazzesca, come direbbe il buon rag. fantozzi.
Mica si possono scaricare le colpe di amministratori disonesti (poi di altri luoghi) sui poveracci che hanno patito una disgrazia come il terremoto!
Certo, non tutti sono un esempio di virtuosità e operatività come i friulani, che già qualche giorno dopo la prima devastante scossa di terremoto si erano rimboccati le maniche cominciando a ristrutturare le case SENZA aspettare aiuti governativi.
Ma non si può fare di tutta l'erba un fascio.
Anonymous
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Messaggio da Anonymous »

kender ha scritto:E' un articolo pubblicato, mi pare, su Libero qualche giorno fa.
Condivido la critica alla processione dei politici, ma del resto, francamente, nemmeno una virgla.
E' vero che la donazione è qualcosa di personale e libero, quindi è legittimo donare come è legittimo non farlo.
Ma la motviazione? Non dono perché poi tanto li sprecano... perché visto che in altri tempi è successo così, succederà anche qui... perché tanto i miei vestiti sono fuori moda.
Questa non è una motivazione: questa è una cagata pazzesca, come direbbe il buon rag. fantozzi.
Mica si possono scaricare le colpe di amministratori disonesti (poi di altri luoghi) sui poveracci che hanno patito una disgrazia come il terremoto!
Certo, non tutti sono un esempio di virtuosità e operatività come i friulani, che già qualche giorno dopo la prima devastante scossa di terremoto si erano rimboccati le maniche cominciando a ristrutturare le case SENZA aspettare aiuti governativi.
Ma non si può fare di tutta l'erba un fascio.
In certo qual modo anche io la penso come te,

infatti ho scritto comprendo e NON, condivido

e nella pratica mi sono comportato in maniera diametralmente opposta.

Mi auguro solo però, e la visione data da questa lettera ma non solo questa, me lo fa ben sperare, che anche da parte dell'opinione publica, come dalla gente comune ci sia un livello di attenzione critica molto più alto che in passato.

Io credo fermamente che tutto l'Abruzzo e gli abruzzesi abbiano la forze e le capacità pratiche di affrontare l'emergenza in modo veloce risolutivo, come credo pure sappia comprendere e distinguere chi lavora da chi strumentalizza.

e chi sbaglia o ha sbagliato deliberatamente per fini puramente speculativi deve pagare.
Ultima modifica di Anonymous il 24 apr 2009, 13:10, modificato 1 volta in totale.
Anonymous
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Messaggio da Anonymous »

ho saltato piè pari tutto il bombardamento mediatico sul terremto ... giusto le notizie necessarie , evitando il voyerismo che spesso si cela dietro l'interessamento di fronte alle disgrazie. Questa lettera l'ho letta con piacere , nn sapevo da dove provenisse , ma del fatto che l'abbia pubblicata Libero non mi importa niente , nn penso sia rilevante la testata giornalistica, come se si ponesse un marchio di garanzia sul contenuto. Le cazzate le scrivono genericamente tutti.
Devo dire che, nonostante in un primo momento non condividessi il fatto di rinunciare alla donazione , alla fine il ragionamento, penso, non faccia una piega . Certo che il dono dovrebbe prescindere tali rilfessioni , il dono è gratuito .

Cmq, nell'appiattimento generale, questa lettera penso vada vista come una provocazione e che come tale possa dare un scrollone che possa stimolare una riflessione, che poi non è sbagliata .....

vabbè, questa è la mia opinione .....

p.s.
io non ho dato una lira .....
vedrò di rimediare presto , mi sento un po' in colpa :roll:
Anonymous
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Messaggio da Anonymous »

Ma questo tizio ha mai visto un terremoto dal vero?
Anonymous
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Messaggio da Anonymous »

Chi è , pure, il direttore di Libero?
Anonymous
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Messaggio da Anonymous »

Andy ha scritto:Chi è , pure, il direttore di Libero?
:?:

ho fatto una ricerca ....
Giacomo di Girolamo è direttore del quotidiano online Marsala.it ..
quindi con buona pace di tutti Libero nn c'entra ...

e cmq , per quelli che non riescono ad emanciparsi dalle dicotomie qui c'è un altro intervento di Adriano Sofri , un articolo che mi sembra lucido e ragionevole .... chi ha voglia può leggerloa questo link :

http://rassegna.camera.it/chiosco_new/p ... icle=LDYU5


aggiungo : nn sono lettore di Libero ....
tanto per essere chiari ;)
Anonymous
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Messaggio da Anonymous »

wow! marsala.it! articolo non solo qualunquista, ma pure ipocrita :-champion
comunque...
avevo infatti sottolineato il "mi pare" su libero.
che poi avrebbe potuto anche essere le monde o il nyt: se è una cazzata è una cazzata ovunque la si scriva.
ma non vorrei essere frainteso: nel mio post avevo anche sottolineato che in fin dei conti si tratta di una posizione del tutto legittima, ma quel che la rende appunto - secondo me eh - una fantozziana "cagata pazzesca" è il fatto che questa si ritrovi ad essere scritta da un giornalista e pubblicata su un giornale, seppur il marsala.it.
a volte mi riesce davvero difficile trovare differenza tra un blogger qualsiasi ed un opinionista pagato per fare editoriali o commenti vari (qualunquisti poi).
non so, potrebbe anche scriverci un bell'articolo dal titolo: "ma io davanti ai portoni ci parcheggio lo stesso"...
Anonymous
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.....

Messaggio da Anonymous »

E' chiaramente una provocazione, almeno la recepisco così. Non voglio neanche prendere in considerazione facili polemiche su una popolazione distrutta dal dolore. Pensare di immedesimarsi un secondo... tra 1 minuto mi trovo in mezzo alle macerie sono in mutande e maglietta alle 3 e mezzo di notte i miei sono tutti morti etc... caro Gerolamo o come caspita ti chiami se capitasse a te saranno cazzi tuoi! va bene così?
Polemiche e schifezze di politici e media ne abbiamo mangiate tante e ne mangeremo ancor di più ma quella gente la sento come fratelli dimostrando una forza e una dignità esemplare.
Gerolamo tieniti pure il tuo euro.
dido
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Messaggio da Anonymous »

il grave è che di cagate assai più pazzesche ne sentiamo tutti i giorni su reti per le quali paghiamo addirittura il canone.... altro che marsala.it !!
Anonymous
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Messaggio da Anonymous »

Perchè fermarsi ad aiutare un moribondo ferito in un incidente?
Spetta alle ambulanze pagate con le mie tasse....
Se non ci sono le ambulanze è colpa dei politici, se il moribondo crepa mica è colpa mia...!

Credo che quella lettera del ca@@o si possa sintetizzare così. :evil:
Anonymous
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Messaggio da Anonymous »

kender ha scritto:wow! marsala.it! articolo non solo qualunquista, ma pure ipocrita :-champion
comunque...
avevo infatti sottolineato il "mi pare" su libero.
che poi avrebbe potuto anche essere le monde o il nyt: se è una cazzata è una cazzata ovunque la si scriva.
ma non vorrei essere frainteso: nel mio post avevo anche sottolineato che in fin dei conti si tratta di una posizione del tutto legittima, ma quel che la rende appunto - secondo me eh - una fantozziana "cagata pazzesca" è il fatto che questa si ritrovi ad essere scritta da un giornalista e pubblicata su un giornale, seppur il marsala.it.
a volte mi riesce davvero difficile trovare differenza tra un blogger qualsiasi ed un opinionista pagato per fare editoriali o commenti vari (qualunquisti poi).
non so, potrebbe anche scriverci un bell'articolo dal titolo: "ma io davanti ai portoni ci parcheggio lo stesso"...
Sono d'accordo con una riservina:
se viene pubblicata su libero, non è nè un caso nè la stessa cosa che se venisse pubblicato su un qualsiasi altro giornale, visti i precedenti.. :roll:

Detto questo, ieri sera mia moglie mi ha comunicato che, in quanto restauratrice, si è sentita in dovere di offrirsi volontaria per andare a fare la prima opera di salvataggio delle opere d'arte distrutte dal terremoto, pur sapendo come vanno le cose e che i restauri verranno affidati "ad arte", come si è sempre fatto.Ma, ha detto, era mio dovere farlo.
La prima operazione per un restauro di una cupola crollata, ad esempio, è cercare tutti i pezzi, pezzetti, frammenti per poterli poi catalogare e rendere disponibili per il "rimontaggio", il consoldidamento e il restauro, insomma un lavoraccio quasi da archeologo, in questo caso aggratis per rendere più facile il lavoro di quelle ditte che si cuccheranno gli appalti al momento tanto ambiti.
Pensate che la cosa la preoccupi più di tanto?
Si è sentita in dovere di farlo nonostante stia attraversando un momento di tanto lavoro, impegno e spese (sopratutto spese) con un marito, semo, in cassa integrazione da una ditta che ha appena liquidato il suo amministratore delegato con 8 (otto) milioni di euro.
Ho sentito dire, non ricordo da chi, che le banche etiche ritengono molto più affidabili per un prestito le popolazioni povere del terzo mondo che i grassi ricchi occidentali del mondo ricco.
Sarà vero?
Anonymous
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Messaggio da Anonymous »

qualcuno dei presenti si è preso la briga de leggere l'intervento di Adriano Sofri :?:
mi sarebbe piaciuto sentire qualche vostro commento ....


per Clock : ma nn avevi intitolato: "una visione molto lucida e rispettabile..." a parte il titolo nn mi sembra che poi la pensi così :roll:
con un titolo del genere mi sarei aspettato qualche intervento da parte tua in più ....
kender ha scritto:wow! marsala.it! articolo non solo qualunquista, ma pure ipocrita :-champion
comunque...
l'articolo sarà pure "qualunquista" e "ipocrita" ,ma ipocriti e qualunquisti son pure i molti che in questi gg si fanno belli con le donazioni e poi durante tutto l'anno evadono il fisco . Soldi sottratti alla collettività , soldi che lo stato (che poi dovremmo essere noi) dovrebbe impegnare anche per contribuire ad evitare queste immani tragedie. Sarebbe molto meglio nn piangere i morti !
kender ha scritto: a volte mi riesce davvero difficile trovare differenza tra un blogger qualsiasi ed un opinionista pagato per fare editoriali o commenti vari (qualunquisti poi).
non so, potrebbe anche scriverci un bell'articolo dal titolo: "ma io davanti ai portoni ci parcheggio lo stesso"...
be' nel giornalismo anglosassone , ad esempio , nn si potrebbe istituire un ordine dei giornalisti in quanto ognuno è titolato a esprimere il proprio pensiero . Mi sembra una cosa ragionevole, ad es , a me nn importa se ciò che leggo lo ha scritto un blogger o un vecchio trombone alla Eugenio Scalfari , posso condividere o meno ma indipendetemente da ciò che essi siano . Poi ovviamente ci sono personaggi di cui ho maggior fiducia e per i quali posso anche fare un "atto di fede" :roll: ;)

Gianko ha scritto:Perchè fermarsi ad aiutare un moribondo ferito in un incidente?
Spetta alle ambulanze pagate con le mie tasse....
Se non ci sono le ambulanze è colpa dei politici, se il moribondo crepa mica è colpa mia...!

Credo che quella lettera del ca@@o si possa sintetizzare così. :evil:
Adriano Sofri ha scritto: .... e non conoscendo l´autore (che ha pubblicato, vedo, un libro di viaggio con un sacerdote missionario in Ecuador) e pur non volendo essere indiscreto, scommetterei un euro che il suo centesimo è pronto a darlo, e l´ha già dato.

:
strano che mi ritrovi una volta tanto d'accordo con Sofri , mi è sempre stato sull'anima , ma in questi suo intervento non posso fare a meno di apprezzare il suo pensiero acuto .
Per Gianko: se lo avessi letto capieresti che nessuno si auspica cose del genere .... ambulanze e moribondi.... :roll:
Si può condividere o meno la provocazione e il contenuto, l'ex leader di Lotta Continua nn condivide, ma nn stigmatizza , nn approva il modo ma ua parte del messaggio gli piace . Leggendo l'articolo del "Marsala.it" nn ho ravvisato un appello al qualunquismo, o all'egoismo che nn ti fa tendere la mano verso il moribondo.... poi , magari , sono io che sono un po' stupido e ho travistato il messaggio ..... :roll: ;)

senza offesa per tutti, però ;)

in calce la riflessione di Sofri
Nemmeno un euro per l?Abruzzo».
La provocazione corre su Facebook
ADRIANO SOFRI
LA REPUBBLICA

Succede che faccia il record di letture e commenti su Facebook un articolo che comincia così: "Io non darò neanche un centesimo di euro per le popolazioni terremotate". Il pieno di Facebook vuol dire alcune migliaia di lettori, poca cosa, direte. Tuttavia l´episodio merita attenzione. L´autore è un giovane giornalista di Marsala, Giacomo Di Girolamo. E´ tutt´altro che cinico. E´ perentorio. "Non dò un euro. E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare". È scandalizzato dall´Italia dei pasticci e della beneficenza, "ferma ancora sull´orlo del pozzo di Alfredino". I soldi ci sono, dice: per coprire i pozzi, per gli aiuti ai terremotati, e anche per i tribunali che facciano giustizia. Sono i soldi di chi paga le tasse. "Io non lo dò, l´euro. Perché mi sono ricordato che mia madre, che ha servito lo Stato 40 anni, prende di pensione in un anno quasi quanto Schifani guadagna in un mese. Quando ci fu il Belice i miei lo sentirono eccome quel terremoto. E diedero un po´ dei loro risparmi. Poi ci fu l´Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico versamento". Ma niente cambia mai, dice. A Marsala, dice, l´Istituto Tecnico è un albergo mutato da trent´anni in scuola, come la Casa dello Studente all´Aquila, e basta uno scirocco ("c´è una scala Mercalli per lo scirocco?") per far venire giù il controsoffitto - in amianto. Il terremoto, dice, è il gratta e vinci della politica. L´articolo, che leggerete per intero sul web, finisce così: "E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci... Io qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso. Come la natura quando muove la terra, d'altronde".

Non è vero che a morire siano sempre solo i poveracci, non è stato vero all´Aquila, ma lo scritto è bello, risoluto, retorico quanto basta - l´annuncio "Non dò un euro, non dò una lira" lo scandisce come un ritornello - ed esprime esemplarmente un´impressione dell´Italia che è di una minoranza non solo dissenziente, ma esasperata. Gli stessi gesti che, a stare ai sondaggi, conquistano il favore della maggioranza, ripugnano a questa minoranza: le lacrime del capo del governo, le gaffe vere e supposte, le dentiere donate, la passerella dei ministri, le trivialità dei cronisti, le vanterie dei telegiornalisti. Per non dire delle ininterrotte ultime novità di legge: le ronde, le denunce dei disgraziati al pronto soccorso, le norme antisismiche addomesticate, le new towns... Una pentola ribollente che vuole scoppiare. I commenti a Di Girolamo sono di due tenori opposti - anzi, due e mezzo. Gli uni di adesione entusiastica, del tipo: "Non avrei saputo dire meglio". Gli altri di dissenso drastico, del tipo: "Parole vanesie per nascondere una grettezza di cuore". E il mezzo? Sono i commenti, numerosi anch´essi, che approvano tono ed esempi, ma danno per scontato che quella del centesimo è una provocazione retorica, e che il proprio centesimo ciascuno fa bene a darlo. A questo mezzo - lasciando da parte i dettagli, in una questione così decisiva - appartengo grosso modo anch´io, e non conoscendo l´autore (che ha pubblicato, vedo, un libro di viaggio con un sacerdote missionario in Ecuador) e pur non volendo essere indiscreto, scommetterei un euro che il suo centesimo è pronto a darlo, e l´ha già dato.

Penso che si sia affidato a quell´espediente retorico, e il risultato gli ha dato ragione. Però si è esposto a un paio di difficoltà. La prima, di offrire una spalla a chi è tanto risentito da mettere a tacere la voce della compassione. Non sarei contento se una mia frase a effetto facesse dire a qualcuno: "Mi hai convinto: non darò una lira...". La contrapposizione dei commenti mi ha ricordato il famoso precetto di Confucio: «Se uno ha fame, non dargli un pesce, insegnagli a pescare». Bella idea, per affrontare alle radici la fame di quel povero (una versione più pregnante dice: «Non dargli un pesce tutti i giorni...»). Ma se l´affamato ce l´hai lì davanti, e magari l´acqua è lontana, e invece di dargli il pesce che hai nel tuo cesto gli fai un bel discorso sul vantaggio di imparare a pescare, quello intanto muore di fame, oppure - ipotesi auspicabile - raccoglie le sue estreme forze e ti salta al collo e ti vuota il cesto.

L´altra difficoltà sta nel ritenere che compassione e solidarietà volontarie siano una complice supplenza alla pubblica inerzia o, peggio, corruzione. La legalità, e le tasse pagate per intero, non renderebbero affatto superflua la mobilitazione personale e volontaria, mai, e a maggior ragione in una disgrazia che tocca tanti. Nel nord Europa che sta agli antipodi dello stereotipo italiano deplorato da Di Girolamo, la solidarietà privata è esemplare, nei confronti del prossimo e del più distante. Sono tanti i giovani che trasformano i regali della festa in donazioni fatte a chi ne ha bisogno, e intestate al festeggiato. Farsi un regalo. Gli italiani che hanno mandato il loro obolo ai loro vicini d´Abruzzo si sono magari, anche, lavati a buon prezzo la coscienza: ma certamente, la gran maggioranza di loro, dunque indipendentemente dal sentimento politico, si sono fatti il regalo di aiutare i loro simili di cui era così facile vedere e immaginare il dolore. Proprio come i genitori di Giacomo Di Girolamo coi loro parchi e degni risparmi.
Anonymous
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Messaggio da Anonymous »

ho definito l'articolo ipocrita perchè immagino che marsala.it sia il sito di un giornale locale e non del famoso vino (che poi è siciliano lo stesso, credo) e quindi, qualunquismo per qualunquismo, leggere che l'informazione siciliana si indigna per i soldi che lo stato spreca per altri, mi fa davvero ridere: non a caso ho inserito quell'emoticon.

simstim, in inghilterra hanno pure gli speaking's corners, ma - ed è ovviamente solo un mio parere - se uno è pagato per "fare opinione", ritengo cosa minima che costui non prenda lo stipendio per scrivere cose che potrebbe, appunto, scrivere chiunque: per quello ci sono i blog, le panchine di hyde park, i bar, i beppe grillo...
trotter
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Messaggio da trotter »

simstim, in inghilterra hanno pure gli speaking's corners, ma - ed è ovviamente solo un mio parere - se uno è pagato per "fare opinione", ritengo cosa minima che costui non prenda lo stipendio per scrivere cose che potrebbe, appunto, scrivere chiunque: per quello ci sono i blog, le panchine di hyde park, i bar, i beppe grillo...[/quote]

... ma forse anche si !? :arrow:
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