alla faccia di chi affermava che questi sub-umani parassiti del centro destra non avrebbero messo le mani nelle tasche degli italiani :-x :-x :-x :-x :-x
maledetti loro e chi li sostiene :-x
http://www.repubblica.it/economia/2011/ ... ef=HREC1-6
Caro-Irpef, chi ha 20mila euro
pagherà il doppio dei più ricchi
Le previsioni della Voce.info. Le detrazioni ridotte si concentrano sui redditi medio-bassi. E dal taglio agli sconti Iva altri 200 euro di extracosti
ROMA - Alla fine, chi li pagherà quei tagli alle agevolazioni fiscali? Soprattutto le famiglie italiane con redditi medio-bassi. E quanto? Quasi il doppio di quelle abbienti. Fare i conti il giorno dopo l'approvazione d'emergenza della manovra da 48 miliardi non porta buone notizie ai contribuenti. Le famiglie con redditi modesti, e che versano le tasse, nei prossimi anni subiranno la stangata più odiosa. Grazie a una clausola di salvaguardia che mette in sicurezza i conti dello Stato, ma che stravolge quelli domestici.
E dunque, proprio chi fino ad ora contava su detrazioni, deduzioni e bonus fiscali per alleggerire l'Irpef, nel 2013 e nel 2014 vedrà ridotti sensibilmente gli sconti. L'effetto regressivo, calcolato per il sito lavoce. info da Massimo Baldini, economista e docente, si abbatte con particolare iniquità sui nuclei familiari con un reddito medio tra i 16 e i 27 mila euro che a regime, nel 2014, perderanno 620 euro di agevolazioni, su un totale medio di 3 mila euro, quasi il 21%. Un quinto in meno. Al contrario, il 10% più ricco delle famiglie, quelle con un reddito superiore ai 54 mila euro, lasceranno allo Stato solo 364 euro. Perché?
Perché all'aumentare del reddito, le detrazioni Irpef a cui si ha diritto diminuiscono. E dunque i tagli lineari, così come previsti in manovra, per ora indistinti - del 5% nel 2013 e del 20% nel 2014 sulle 483 agevolazioni oggi esistenti che valgono 161 miliardi l'anno e che dovranno assicurare 4 miliardi il primo anno e 20 il secondo - pesano molto di
più su chi ha più sconti. Ovvero le classi intermedie. Anche perché si tratta di spese per medici e farmaci, per la scuola e la palestra dei figli, l'affitto, la previdenza integrativa, le ristrutturazioni, gli assegni al coniuge, gli interessi sui mutui, le detrazioni per il lavoro dipendente. Una previsione talmente dirompente che lo stesso autore dei calcoli considera "molto bassa la probabilità di un'applicazione" di una manovra siffatta. A meno che, entro il 30 settembre 2013, non venga varata la riforma fiscale e assistenziale con tagli "mirati".
La regressività del salasso Irpef si somma, poi, anche a un analogo recupero di soldi, ai fini del pareggio del bilancio dello Stato, dall'Iva agevolata del 4 e del 10% che oggi gli italiani pagano quando fanno la spesa, quando comprano medicine, libri, giornali, cellulari, fanno benzina, viaggiano, ristrutturano casa, pagano le bollette o la badante per un genitore malato. Di fatto anche queste aliquote, inferiori a quella più diffusa del 20%, rappresentano agevolazioni fiscali. E dunque soggette alla futura scure dei "tagli lineari". Lo studio di Baldini calcola che le sforbiciate del 5 e poi del 20% fissate in manovra equivalgono, nei fatti, ad un aumento delle due aliquote agevolate rispettivamente al 4,7% e al 10,5% nel 2013 e al 6,8% e al 12,1% nel 2014. La conseguenza è che un'Iva più alta riscalda i prezzi e lascia meno soldi in tasca alle famiglie. Anche qui esiste un effetto regressivo. Ma più modesto del caso Irpef. Questo perché, spiega lo studio, "le famiglie ad alto reddito consumano molti beni e servizi oggi tassati al 4 o al 10%". In valore assoluto, le famiglie più povere (con un reddito inferiore ai 12 mila euro) nel 2014 pagheranno 119 euro in più. Quelle ricche (reddito sopra i 54 mila euro) 313 euro in più. La regressività si legge nell'incidenza di questo aumento Iva sul reddito disponibile, chiaramente più alta per chi ha buste paga più magre. Saldando i due effetti, Irpef e Iva, questa manovra pesa il 7% su chi guadagna al di sotto dei 12 mila euro, il 10% su chi denuncia tra i 12 e i 54 mila euro e il 9% sui benestanti. Alla fine, pagano tutti.
le tasche degli italiani
Re: le tasche degli italiani
dissento, i parlamentari non pagano un c@zzo.Wolf ha scritto:Alla fine, pagano tutti.
ecco:
http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... -19188888/
Cmq, non sarei così sicuro che con un governo del tipo "rimbocchiamoci le maniche" (patetico, è veramente patetico, ma chi vuole prendere per i fondelli) le cose sarebbero andate diversamente.
Nuovi prelievi, dunque, dalle tasche dei più poveri. Bene, tutto come prima. Qui ci vuole un 1789.
Attenzione anche a questo allarme borsa, che nessuno tra i massmedia, servi del potere (repubblica, pure), indica come una cosa orchestrata da i soliti parassiti squali del FMI & compagnia bella.
La prova del fatto che siamo che l'informazione è dominati da giornalisti prezzolati al soldo dei poteri economici e politici risiede in questa notizia del tutto passata inosservata, cosa GRAVISSIMA.
Prendiamo esempio dagli islandesi, nazionalizzazione delle banche e un calcio in cul@ agli squali dell'alta finanza.
http://www.vocidallastrada.com/2011/07/ ... landa.html
http://www.ilcambiamento.it/lontano_rif ... ziosa.html
per fortuna grazie alla rete, alle volte, certe notizie sfuggono dalle maglie della censura.
:evil: :evil: :evil:
interessante anche questa teoria sulla guerra di IV generazione e gli indignados (mia cognata madrilena mi dice che in spagna sono più attivi che mai ma qua non fanno più notizia)
http://www.vocidallastrada.com/2011/05/ ... ttore.html
http://www.vocidallastrada.com/2011/05/ ... ttore.html