Articoletto da leggersi....
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record Bonneville
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record Bonneville
Paolo Amodio
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servito..... le foto non le metto ;-) e ne posto solo una parte... sono 10 pagine -)
Dopo la cronaca del primato stabilito sul lago salato con una Triumph Bonneville, Cathcart ci offre una retrospettiva sull'impresa
Bonneville è senza dubbio un nome magico, che evoca atmosfere affascinanti. Ma cosa significa veramente? Una motocicletta, un luogo o, addirittura, una persona?
Il lago salato di Bonneville, nel nord-ovest dello Utah, è uno di quei posti che ho sempre voluto visitare ancor prima di vedere il film "Indian ? La grande sfida" con Anthony Hopkins, pellicola che tra l'altro descrive benissimo lo scenario lunare di quel posto e, soprattutto, la varietà di personaggi curiosi che ogni anno vi fanno visita spinti dalla sete di velocità.
Fu il capitano Benjamin de Bonneville, un ufficiale dell'esercito americano di origini francesi, a esplorare quest'area, cui ha dato il nome, nel 1830, mentre cercava una via di passaggio che collegasse il primo embrione degli Stati Uniti (localizzati interamente a est delle Montagne Rocciose) alla California (all'epoca facente parte del Messico). De Bonneville trovò davanti a sé una distesa di sale spessa due metri, liscia e compatta, risultato dell'ultima glaciazione di 15.000 anni prima e, a partire dal 1935, tempio indiscusso della velocità mondiale, da quando cioè Sir Malcolm Campbell divenne il primo dei tanti eroi britannici e americani ad aver stabilito un record di velocità su terra. Campbell lo fece grazie alla Bluebird, la sua famosa macchina.
Perfettamente piatto, tant'è che osservando l'orizzonte si ha modo di apprezzare la sfericità del pianeta, il lago salato di Bonneville si estende per una superficie di ben 412 Km quadrati e rappresenta una bellezza naturale che vale la pena di vedere indipendentemente dai cosiddetti Speed Trials che ogni anno, dall'agosto del 1949, vengono organizzati dalla Southern Californian Timing Association (SCTA).
Già nel 1948, tuttavia, Rollie Free era entrato nella storia del motociclismo portando la sua Vincent oltre le 150 miglia orarie con addosso nient'altro che un costume da bagno e un berrettino, per limitare l'attrito dell'aria. Da quel momento, la parola Bonneville è entrata di diritto nel vocabolario degli appassionati.
In un certo senso, i Bonneville Speed Trials stanno agli americani come il Tourist Trophy dell'Isola di Man sta ai britannici. Pertanto, cosa mai poteva portare il sottoscritto, suddito di Sua Maestà, a incrociare il proprio destino con il famoso lago salato?
E qui interviene il terzo significato della parola Bonneville: la moto. Per celebrare il cinquantesimo anniversario della nascita del celebre modello prodotto dalla Triumph, infatti, non poteva esserci modo migliore se non quello di stabilire un nuovo record nell'omonima località in sella a un esemplare di ultima generazione.
Del resto, la Triumph Bonneville rappresenta senza dubbio il modello più emblematico che una casa motociclistica europea abbia mai costruito negli ultimi 50 anni. Nessuna altra motocicletta, infatti, è stata declinata attraverso così tante variazioni sul tema, da café racer a supersportiva, passando addirittura per l'impiego in fuoristrada. Negli anni, la Bonneville si è dimostrata versatile come poche altre moto al mondo e questo vale anche per la sua ultima versione, immessa sul mercato a partire dal 2000. Oltre ad aver contribuito in maniera sostanziale al rilancio del marchio britannico operato da John Bloor, essa si è infatti rivelata la protagonista ideale per il mio tentativo di record in terra statunitense.
Una volta deciso quale moto usare, tuttavia, avevo bisogno di un tecnico che si prendesse cura del suo allestimento e quello non poteva essere che Matt Capri. Con sessantacinque primavere sulle spalle, Capri è un autentico guru della velocità e la sua concessionaria Triumph di South Bay, in California, è una delle più importanti di tutti gli Stati Uniti d'America. Mi ci sono voluti circa dieci secondi per convincerlo a seguirmi in questa avventura ed è stato Matt, addirittura, a individuare la categoria giusta nella quale competere: la cosiddetta "1000 P-AG", che in pratica sta per moto di produzione prive di carenatura con cilindrata massima di 1000 cc e alimentazione a benzina tradizionale. Da molti anni, infatti, il record di questa categoria apparteneva a una Kawasaki a quattro cilindri con 154 miglia orarie (poco meno di 250 Km/h).
"Abbiamo tutto ciò che serve per battere questo record, - mi ha detto Capri ? anche se forse faremmo meglio a sfruttare il prossimo appuntamento con gli Speed Trials solo per fare esperienza. Guidare sul lago salato richiede una certa pratica e poi bisogna fare i conti con il fattore altitudine?".
In effetti non avevo considerato il fatto che, con i suoi 1308 metri sul livello del mare, Bonneville pone qualsiasi motore di fronte a una perdita di potenza pari al 13% a causa della rarefazione dell'aria. Tuttavia, la cosa non mi preoccupava più di tanto, visto che Matt vanta una conoscenza approfondita dell'argomento.
Affinché il progetto prendesse forma, la Triumph Usa ci ha fornito una Thruxton Bonneville proveniente dal suo parco stampa. Dopo ore di duro lavoro e numerose prove al banco dinamometrico, Matt ha portato il motore dai 56 CV alla ruota iniziali fino a ben 102 CV!
..... omissis ....
Per l'occasione, Matt Capri aveva allestito la Bonnie tornando alla configurazione del 2007, quindi con una cilindrata leggermente inferiore, riuscendo comunque a far lievitare il valore della potenza massima alla ruota fino al tetto dei 110 CV a 8500 giri.
Nonostante che ancora una volta le condizioni del tracciato non fossero ottimali a causa della pioggia caduta nei giorni precedenti, il grip offerto dai nostri Pirelli Diablo da bagnato si è comunque dimostrato all'altezza della situazione, suscitando addirittura l'attenzione e l'interesse di una leggenda vivente del motociclismo come Fritz Egli, 72 anni, che in quello stesso weekend ha stabilito un record a bordo della sua Hayabusa turbo in versione sidecar sfrecciando a 206,157 miglia orarie (331,7 Km/h)!
In effetti, la scelta dei pneumatici si è rivelata fondamentale per i risultati che siamo andati a ottenere. Dopo un passo falso dovuto al cedimento di una valvola durante il secondo giorno di prove, che Matt ha prontamente risolto grazie a un intervento di fortuna, prima sono riuscito ad abbattere il muro delle 150 miglia all'ora e poi, il quarto giorno, ho finalmente effettuato un lancio in condizioni ideali, con l'ago del contagiri fisso sui 9100 giri in quinta e una punta massima di 153,150 mph! Con un rilevamento di 152,678 miglia all'ora nel passaggio di ritorno, il record ufficializzato è valso 152,770 mph. Missione compiuta, dunque: buon compleanno Bonnie?
Visto poi che ero l'unico in possesso di licenza FIM, Capri mi ha chiesto di guidare anche la sua Bonneville turbo, con cui ho effettuato un primo passaggio a 155 mph, durante il quale avevo ancora in testa i parametri del motore aspirato, ma con un ritorno a ben 171,624 mph (276 Km/h)!
Devo rivolgere un doveroso ringraziamento a Matt Capri e a tutto il suo staff. Basti pensare che, dal 2007 a oggi, la mia Bonneville ha percorso un totale di circa 50 Km rigorosamente a tutto gas. Pertanto, la soddisfazione al termine di questa esperienza è semplicemente indescrivibile, anche se Matt sta già pensando al 2010: "Sono convinto con la Bonneville turbo abbia un potenziale da 180 mph. Potremmo addirittura prevedere una carenatura per farla andare ancora più forte. Chissà, magari il prossimo anno riusciamo a entrare nel Club delle 200 miglia orarie?".
Dopo la cronaca del primato stabilito sul lago salato con una Triumph Bonneville, Cathcart ci offre una retrospettiva sull'impresa
Bonneville è senza dubbio un nome magico, che evoca atmosfere affascinanti. Ma cosa significa veramente? Una motocicletta, un luogo o, addirittura, una persona?
Il lago salato di Bonneville, nel nord-ovest dello Utah, è uno di quei posti che ho sempre voluto visitare ancor prima di vedere il film "Indian ? La grande sfida" con Anthony Hopkins, pellicola che tra l'altro descrive benissimo lo scenario lunare di quel posto e, soprattutto, la varietà di personaggi curiosi che ogni anno vi fanno visita spinti dalla sete di velocità.
Fu il capitano Benjamin de Bonneville, un ufficiale dell'esercito americano di origini francesi, a esplorare quest'area, cui ha dato il nome, nel 1830, mentre cercava una via di passaggio che collegasse il primo embrione degli Stati Uniti (localizzati interamente a est delle Montagne Rocciose) alla California (all'epoca facente parte del Messico). De Bonneville trovò davanti a sé una distesa di sale spessa due metri, liscia e compatta, risultato dell'ultima glaciazione di 15.000 anni prima e, a partire dal 1935, tempio indiscusso della velocità mondiale, da quando cioè Sir Malcolm Campbell divenne il primo dei tanti eroi britannici e americani ad aver stabilito un record di velocità su terra. Campbell lo fece grazie alla Bluebird, la sua famosa macchina.
Perfettamente piatto, tant'è che osservando l'orizzonte si ha modo di apprezzare la sfericità del pianeta, il lago salato di Bonneville si estende per una superficie di ben 412 Km quadrati e rappresenta una bellezza naturale che vale la pena di vedere indipendentemente dai cosiddetti Speed Trials che ogni anno, dall'agosto del 1949, vengono organizzati dalla Southern Californian Timing Association (SCTA).
Già nel 1948, tuttavia, Rollie Free era entrato nella storia del motociclismo portando la sua Vincent oltre le 150 miglia orarie con addosso nient'altro che un costume da bagno e un berrettino, per limitare l'attrito dell'aria. Da quel momento, la parola Bonneville è entrata di diritto nel vocabolario degli appassionati.
In un certo senso, i Bonneville Speed Trials stanno agli americani come il Tourist Trophy dell'Isola di Man sta ai britannici. Pertanto, cosa mai poteva portare il sottoscritto, suddito di Sua Maestà, a incrociare il proprio destino con il famoso lago salato?
E qui interviene il terzo significato della parola Bonneville: la moto. Per celebrare il cinquantesimo anniversario della nascita del celebre modello prodotto dalla Triumph, infatti, non poteva esserci modo migliore se non quello di stabilire un nuovo record nell'omonima località in sella a un esemplare di ultima generazione.
Del resto, la Triumph Bonneville rappresenta senza dubbio il modello più emblematico che una casa motociclistica europea abbia mai costruito negli ultimi 50 anni. Nessuna altra motocicletta, infatti, è stata declinata attraverso così tante variazioni sul tema, da café racer a supersportiva, passando addirittura per l'impiego in fuoristrada. Negli anni, la Bonneville si è dimostrata versatile come poche altre moto al mondo e questo vale anche per la sua ultima versione, immessa sul mercato a partire dal 2000. Oltre ad aver contribuito in maniera sostanziale al rilancio del marchio britannico operato da John Bloor, essa si è infatti rivelata la protagonista ideale per il mio tentativo di record in terra statunitense.
Una volta deciso quale moto usare, tuttavia, avevo bisogno di un tecnico che si prendesse cura del suo allestimento e quello non poteva essere che Matt Capri. Con sessantacinque primavere sulle spalle, Capri è un autentico guru della velocità e la sua concessionaria Triumph di South Bay, in California, è una delle più importanti di tutti gli Stati Uniti d'America. Mi ci sono voluti circa dieci secondi per convincerlo a seguirmi in questa avventura ed è stato Matt, addirittura, a individuare la categoria giusta nella quale competere: la cosiddetta "1000 P-AG", che in pratica sta per moto di produzione prive di carenatura con cilindrata massima di 1000 cc e alimentazione a benzina tradizionale. Da molti anni, infatti, il record di questa categoria apparteneva a una Kawasaki a quattro cilindri con 154 miglia orarie (poco meno di 250 Km/h).
"Abbiamo tutto ciò che serve per battere questo record, - mi ha detto Capri ? anche se forse faremmo meglio a sfruttare il prossimo appuntamento con gli Speed Trials solo per fare esperienza. Guidare sul lago salato richiede una certa pratica e poi bisogna fare i conti con il fattore altitudine?".
In effetti non avevo considerato il fatto che, con i suoi 1308 metri sul livello del mare, Bonneville pone qualsiasi motore di fronte a una perdita di potenza pari al 13% a causa della rarefazione dell'aria. Tuttavia, la cosa non mi preoccupava più di tanto, visto che Matt vanta una conoscenza approfondita dell'argomento.
Affinché il progetto prendesse forma, la Triumph Usa ci ha fornito una Thruxton Bonneville proveniente dal suo parco stampa. Dopo ore di duro lavoro e numerose prove al banco dinamometrico, Matt ha portato il motore dai 56 CV alla ruota iniziali fino a ben 102 CV!
..... omissis ....
Per l'occasione, Matt Capri aveva allestito la Bonnie tornando alla configurazione del 2007, quindi con una cilindrata leggermente inferiore, riuscendo comunque a far lievitare il valore della potenza massima alla ruota fino al tetto dei 110 CV a 8500 giri.
Nonostante che ancora una volta le condizioni del tracciato non fossero ottimali a causa della pioggia caduta nei giorni precedenti, il grip offerto dai nostri Pirelli Diablo da bagnato si è comunque dimostrato all'altezza della situazione, suscitando addirittura l'attenzione e l'interesse di una leggenda vivente del motociclismo come Fritz Egli, 72 anni, che in quello stesso weekend ha stabilito un record a bordo della sua Hayabusa turbo in versione sidecar sfrecciando a 206,157 miglia orarie (331,7 Km/h)!
In effetti, la scelta dei pneumatici si è rivelata fondamentale per i risultati che siamo andati a ottenere. Dopo un passo falso dovuto al cedimento di una valvola durante il secondo giorno di prove, che Matt ha prontamente risolto grazie a un intervento di fortuna, prima sono riuscito ad abbattere il muro delle 150 miglia all'ora e poi, il quarto giorno, ho finalmente effettuato un lancio in condizioni ideali, con l'ago del contagiri fisso sui 9100 giri in quinta e una punta massima di 153,150 mph! Con un rilevamento di 152,678 miglia all'ora nel passaggio di ritorno, il record ufficializzato è valso 152,770 mph. Missione compiuta, dunque: buon compleanno Bonnie?
Visto poi che ero l'unico in possesso di licenza FIM, Capri mi ha chiesto di guidare anche la sua Bonneville turbo, con cui ho effettuato un primo passaggio a 155 mph, durante il quale avevo ancora in testa i parametri del motore aspirato, ma con un ritorno a ben 171,624 mph (276 Km/h)!
Devo rivolgere un doveroso ringraziamento a Matt Capri e a tutto il suo staff. Basti pensare che, dal 2007 a oggi, la mia Bonneville ha percorso un totale di circa 50 Km rigorosamente a tutto gas. Pertanto, la soddisfazione al termine di questa esperienza è semplicemente indescrivibile, anche se Matt sta già pensando al 2010: "Sono convinto con la Bonneville turbo abbia un potenziale da 180 mph. Potremmo addirittura prevedere una carenatura per farla andare ancora più forte. Chissà, magari il prossimo anno riusciamo a entrare nel Club delle 200 miglia orarie?".
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