Dedicato agli "altri combattenti" per la libertà.

La tipica sezione "Altri argomenti"...
Rispondi
Anonymous
Connesso: No

Dedicato agli "altri combattenti" per la libertà.

Messaggio da Anonymous »

16 gennaio 1969, Jan Palach si dà fuoco in piazza San Venceslao, è l?estremo gesto di protesta di uno studente di ventun?anni contro l?invasione sovietica del suo paese, che soffocherà le speranze riformiste della Primavera di Praga. Al suo funerale assisteranno 650.000 persone. 5 giugno 1989, il ?rivoltoso sconosciuto?, detto anche Tank man, un ragazzo che pare avesse solo 19 anni, affronta inerme i carri armati in piazza Tienanmen a Pechino. Eroe senza nome diventerà il simbolo della rivolta popolare contro la repressione del governo cinese. La foto di questo giovane mingherlino, con le braccia alzate a sfidare i ?mostri d?acciaio?, farà il giro del mondo. Una settimana dopo, assicurano fonti bene informate, verrà giustiziato.
Il coraggio. 20 giugno 2009, muore ammazzata come un cane in mezzo alla strada a Teheran, Neda, una bella studentessa di 26 anni, che protesta, insieme a migliaia di altre persone, contro la tirannia, l?oppressione, l?incubo di un regime, come quello di Ahmadinejad che non riconosce nessun diritto. Immagini impietose che lacerano il cuore solo a guardarle, mostrano il suo viso coperto di sangue, gli occhi ancora aperti in un ultimo anelito di vita.
Tre date che macchiano indelebilmente le pagine di storia di questo travagliato Ventesimo secolo, tre date che si susseguono a vent?anni esatti una dall?altra, quasi a dimostrare che nulla è stato fatto affinché quest?olocausto non abbia più ragione di essere. Ma in che mondo viviamo se permettiamo che i ?fiori dei nostri giardini? cadano sotto la falce delle dittature, delle tirannie, della follia di despoti che non conoscono regole, pietà, rispetto per la vita?
Che società abbiamo costruito, che leggi abbiamo sancito, che attenzione abbiamo riservato al bene della gente, se abbiamo bisogno del sacrificio di giovani ai quali è stata tolta ogni speranza, ogni felicità, soffocato ogni progetto per il futuro, ogni possibilità di sogno? E non importa se queste tragedie avvengono in altri paesi lontani dal nostro, siamo tutti in qualche modo colpevoli, siamo, che ci piaccia o no, testimoni di un dramma che offende le nostre coscienze, ferisce le nostre anime. E non venite a dirmi che con certi paesi senza onore noi dobbiamo continuare a tenere i rapporti per via degli affari, del profitto di tante nostre aziende che lavorano e prosperano in Cina, come in Iran. Dobbiamo voltare le spalle a questi regimi, costi quello che costi, altro che tendere la mano in nome della pace.

Ordine poliziesco
Quale pace? Con chi ha portato alla disperazione il suo popolo, con chi ha sacrificato la vita dei suoi giovani in nome di un ordine poliziesco, di una repressione malvagia, non ci deve essere dialogo, gli si deve voltare le spalle. Invece tutto il mondo ha omaggiato la Cina in occasione delle Olimpiadi, che col cavolo gliele avrei lasciate fare, quando si sapeva che dietro ai giochi, alle bandiere, alla musica, tanta gente ancora moriva indifesa e ignorata. E sempre col cavolo avrei detto quello che ha detto Obama ad Ahmadinejad, cioè tendo la mano all?Iran per aprire un dialogo. Quale dialogo presidente? Si parla con un tipo che ha minacciato di far sparire Israele dalla carta geografica? Un tipo che come purtroppo abbiamo visto in questi giorni fa sparare su dimostranti inermi che chiedevano la verità, il rispetto dei diritti, la libertà?
Cerchiamo tutti di ascoltare più la voce del cuore, che quella del portafoglio, forse diventeremo meno ricchi, ma più buoni e non è poco.
Pensate alle parole di Jan Palach durante i tre giorni di terribile ma lucida agonia, quando ai medici ha detto: «non si può accettare che un popolo sia portato alla disperazione, sia defraudato di ogni speranza. Io faccio parte di un gruppo di volontari pronti a immolarsi per questa causa. Poiché ho avuto l?onore di estrarre il numero uno, sono stato il primo a cadere». Il suo sacrificio sarà ricordato in tante canzoni, poesie, tragedie, molte strade in molte città del mondo portano il suo nome e a Praga c?è un monumento onorato come un altare, che il presidente Havel gli ha dedicato. Incerte invece sono le parole del ?rivoltoso sconosciuto?, lui era laggiù in mezzo alla piazza Tienanmen, la gente lontana, impaurita. Ma le sue braccia alzate a sfidare i carri, dicevano tutto. Poi, all?improvviso si è arrampicato su quello che lo stava schiacciando e battendo i pugni pare abbia gridato «andate via, lasciateci in pace, lasciateci vivere».
Neda invece, soffocata dal sangue, ha sussurrato solo, «ho un grande bruciore al petto». Ma la madre ha raccontato che la sera prima della manifestazione, quando ha supplicato la figlia di non partecipare perché sarebbe stato pericoloso, Neda aveva risposto: «mamma non si può andare avanti così, abbiamo il dovere di fare qualcosa, di protestare».
Allora io vorrei che un poeta scrivesse una preghiera con parole così dolci e leggere come ali di colomba, affinché salgano lassù, dove questi tre ragazzi riposano nel cielo degli eroi.

Immagine

DEDICATO A NEDA, E DIDEICATO AI VERI SIMBOLI DI LIBERTA'
Avatar utente
ceccomannaro
EX Presidente
Connesso: No
Messaggi: 4022
Iscritto il: 17 feb 2007, 15:15
Località: Bioglio (BI)

Messaggio da ceccomannaro »

Il '69..ricordo bene,ancora,la vicenda di Palach.
Ero un bimbo allora,ma il clamore destato dal suo sacrificio ebbe vasta eco in un paese imbalsamato come era l'Italia di quei tempi.
Ciò che ricordi e che affermi,Mantis,sono sentimenti e intendimenti condivisibili;sempre e comunque,al di là delle ideologie.
Sono ciò che fa bella ai nostri occhi la gioventù:lo spirito di sacrificio nel nome dell'ideale più alto.
Passato quel refolo,diventiamo preda "dell'avere" piuttosto che "dell'essere",il cinismo ci pietrifica le vene e di sobbalzo in sobbalzo (poichè nonostante tutto qualcosa ci rimescola l'interno) arriviamo ad una vecchiaia inacidita dalla mancanza di corrispondenza fra volontà mentale e attività fattiva.
C'ero nel 69;c'ero nell'89;ci sono nel 2009 e con me ci sono sempre gli stessi echi di dolore delle vittime e i sorrisi di circostanza dei carnefici.
Le vittime hanno il loro triste momento di notorietà,destano commozione e si levano alte le urla di sdegno...e si avviano nell'oblio.
I carnefici spiegano i loro distinguo,abbandonano alla loro sorte alcuni tirapiedi..alcuni si dimettono perfino!!
E poi tornano a governare società e nazioni perchè COMPRANO(sotto molte forme) la gente.
E la gente è ben contenta di farsi comprare;per questo nel mondo "sviluppato"(..sic) non ci sono guerre:nessuno muore in nome di un ideale,rende di più svenderlo e,per chi acquista,nessuna riprovazione e nessun danno collaterale.
Però è una bella cosa sapere che ci sono ancora gli idealisti che propugnano l'etica.
Voce che predica nel deserto......ma aiuta a vivere meglio ;)
Rust never sleeps
Speedmaster JetBlack/RacingYellow
Vincitrice Bonniecup 2007
Avatar utente
rjng
veterano
Connesso: No
Messaggi: 4233
Iscritto il: 21 feb 2007, 8:57
Moto: Track Queen,The last Hurrà
Località: Motta Visconti

Messaggio da rjng »

Beh...credo si chiamino Eroi.Ve ne sono sempre stati,sempre ce ne saranno,cosa trasformi delle personi comuni in eroi rimarrà un dilemma.
E' una delle principali domande che mi son posto studiando la storia.
Ace reunion
Non chiederti che può fare la Banda per te, chiediti che puoi fare tu per la Banda.
Immagine
Anonymous
Connesso: No

Messaggio da Anonymous »

rjng ha scritto:Beh...credo si chiamino Eroi.Ve ne sono sempre stati,sempre ce ne saranno,cosa trasformi delle personi comuni in eroi rimarrà un dilemma.
E' una delle principali domande che mi son posto studiando la storia.
da una parte hai ragione rjng, dall'altra credo che la risposta sia semplice quanto paradossale,secondo me un'eroe si distingue da chi un piccolo gesto, ne fà grande il suo significato e opera, sprezzante del rischio che può imbattersi
Anonymous
Connesso: No

Messaggio da Anonymous »

E poi tornano a governare società e nazioni perchè COMPRANO(sotto molte forme) la gente.
E la gente è ben contenta di farsi comprare
straquoto cecco... e mentre lo scrivo mi vein anche una grande tristezza!!!
Ma a chi farne una colpa? Il mondo in cui viviamo l'abbiamo voluto così anche noi...
passano gli anni il lavoro e le necessità ti assorbono, gli ideali cedono il posto ai bisogni contingenti e alla fine, senza volerlo davvero, sei diventato parte di questo meraviglioso sistema produttivo che trita tutto pur di sopravvivere!
gli eroi muoiono giovani le persone ciniche e disilluse hanno qualche primavera in più...
Anonymous
Connesso: No

Messaggio da Anonymous »

Infelice e` quel popolo che ha bisogno di eroi.
-- B. Brecht
Anonymous
Connesso: No

Messaggio da Anonymous »

simstim ha scritto:Infelice e` quel popolo che ha bisogno di eroi.
-- B. Brecht
Quanta amara verità in poche parole
Anonymous
Connesso: No

Messaggio da Anonymous »

Come per l'Olimpiadi e la Cina, l'uomo si compra, si fa comprare.

http://bandabonnisti.it/phpbb2/viewtopi ... =olimpiadi

Di fronte alle difficoltà economiche, i nostri governi danno la priorità al PIL piuttosto che ai diritti umani.

Con la Cina si fanno affari mentre con la Birmania no.

Riguardo l'Iran, Obama sta facendo bene. La linea dura ha portato a poco.
Il porsi come pari o quasi raffredderà le tensioni come con la Russia e s'inizierà a guardare agl'USA con occhi diversi.

Ma l'obiettivo rimarrà sempre lo stesso, i diritti umani. Solo con strategie diverse.
Rispondi