una riflessione sulla vita e sulla morte
una riflessione sulla vita e sulla morte
chiedo scusa per il tema
in questo momento sarei dovuto essere spaparanzato al sole su di una qualsiasi spiaggia greca,
mi ritrovo invece in casa mia, in una Torino calda e appiccicosa, dopo una giornata di assistenza.
Mia mamma, da tempo in lotta con un male lungo e letale, nel giro di pochi giorni è progressivamente e inevitabilmente peggiorata, da autosufficiente a richiedere una cura costante e l'intervento di medici e infermieri specialisti in terapie palliative, cioè farmaci per malati terminali di cancro. La previsione è di non più di 4 mesi di vita.
Molte, tante, purtroppo, le persone che hanno affrontato e superato momenti come questo, in fondo è naturale che un figlio possa, debba, voglia, accompagnare chi lo ha messo al mondo, verso una fine dignitosa, possibilimente con meno sofferenze possibili.
Parlando con una mia carissima amica, un medico italiano che lavora in Svizzera proprio con i malati terminali di cancro, mi ha riportato una frase di un suo paziente, non so se fosse una citazione di qualche filosofo pensatore o solo frutto di una presa di coscienza dopo un percorso di accettazione del proprio destino:
"non muoriamo perchè siamo vecchi, non muoriamo perchè siamo malati, o perchè abbiamo un incidente o per una guerra, muoriamo perchè siamo mortali"
mi sembra sia un pensiero lucido, netto, forse un po banale, ma come può esserlo un ragionamento che fila, che da una spiegazione definitiva.
mentre ragiono su queste cose ammetto di essere sereno, perchè so che questo è parte essenziale del nostro ciclo vitale, che si perpetua nella morte e nella vita di chi c'è e di chi nascerà e continuerà a vivere.
in questo momento sarei dovuto essere spaparanzato al sole su di una qualsiasi spiaggia greca,
mi ritrovo invece in casa mia, in una Torino calda e appiccicosa, dopo una giornata di assistenza.
Mia mamma, da tempo in lotta con un male lungo e letale, nel giro di pochi giorni è progressivamente e inevitabilmente peggiorata, da autosufficiente a richiedere una cura costante e l'intervento di medici e infermieri specialisti in terapie palliative, cioè farmaci per malati terminali di cancro. La previsione è di non più di 4 mesi di vita.
Molte, tante, purtroppo, le persone che hanno affrontato e superato momenti come questo, in fondo è naturale che un figlio possa, debba, voglia, accompagnare chi lo ha messo al mondo, verso una fine dignitosa, possibilimente con meno sofferenze possibili.
Parlando con una mia carissima amica, un medico italiano che lavora in Svizzera proprio con i malati terminali di cancro, mi ha riportato una frase di un suo paziente, non so se fosse una citazione di qualche filosofo pensatore o solo frutto di una presa di coscienza dopo un percorso di accettazione del proprio destino:
"non muoriamo perchè siamo vecchi, non muoriamo perchè siamo malati, o perchè abbiamo un incidente o per una guerra, muoriamo perchè siamo mortali"
mi sembra sia un pensiero lucido, netto, forse un po banale, ma come può esserlo un ragionamento che fila, che da una spiegazione definitiva.
mentre ragiono su queste cose ammetto di essere sereno, perchè so che questo è parte essenziale del nostro ciclo vitale, che si perpetua nella morte e nella vita di chi c'è e di chi nascerà e continuerà a vivere.
e perchè dovresti chiedere scusa....?
La vita di tua madre non sarà stata una vita vana se è riuscita a infondere tutto questo amore in suo figlio quel suo amore per te che ora tu stai ridando a lei con TUTTA la tua forza, .....
Fanne tesoro e donalo ai tuoi figli e a chi ti sta vicino, come lei ti ha insegnato e insegna.
Questo, per me, è il nocciolo dell'immortalità.
Ti abbraccio
Pier
La vita di tua madre non sarà stata una vita vana se è riuscita a infondere tutto questo amore in suo figlio quel suo amore per te che ora tu stai ridando a lei con TUTTA la tua forza, .....
Fanne tesoro e donalo ai tuoi figli e a chi ti sta vicino, come lei ti ha insegnato e insegna.
Questo, per me, è il nocciolo dell'immortalità.
Ti abbraccio
Pier
ti sono vicino e ammiro lo spirito con cui stai affrontando questa situazione!! non è facile credimi...ci sono passato che ero un ragazzino con mio padre, e da ragazzino probabilmente fai molta più fatica ad essere pronto a questo genere di cose ma è anche vero che a 15 anni tutto si muove molto più velocemente....te ne rendi conto dopo....
comunque lo stato di serenità è la cosa migliore che tu possa trasmetterle, e poi forza.... perchè bisogna essere forti...
comunque lo stato di serenità è la cosa migliore che tu possa trasmetterle, e poi forza.... perchè bisogna essere forti...
Caro Wolf rileggiti all'infinito le parole di Clock e troverai la vera essenza della vita, che seppur effimera e dura non meriterebbe di essere vissuta senza la capacità di dare e ricevere amore.
Saper accollarsi le sofferenze di una persona che amiamo, esserci e non scappare, tremare per la paura ed il dolore senza vergognarci delle nostre debolezze sono il più grande gesto d'amore che possiamo renderle.
Ti abbraccio con enorme affetto e amicizia.
Saper accollarsi le sofferenze di una persona che amiamo, esserci e non scappare, tremare per la paura ed il dolore senza vergognarci delle nostre debolezze sono il più grande gesto d'amore che possiamo renderle.
Ti abbraccio con enorme affetto e amicizia.
poche sono le cose da dire e molte possono essere le banalita'. purtroppo ci sono passato tante, troppe volte.
ti riporto quello che un medico mi disse proprio il primo luglio di 13 anni fa quando laureato da poche ore andai all'ospedale per vedere il nonno che mi aveva cresciuto.
"se passa la notte, ma non credo, ci sara' da passare alla dialisi peritoneale, poi dovremo cominciare ad amputare un piede e poi.......OGNI UOMO HA DIRITTO A MORIRE CON DIGNITA'"
credo che sia stato il momento piu' brutto della mia vita, una sofferenza che si e' protratta per fortuna per mi nonno solo altri 28 giorni.
ho vissuto l'esperienza con il mio ex suocero fino alla fine mettendogli cerotti di morfina insieme a quei santi delle cure palliative.
Siamo mortali si ci ammaliamo si ma quando ci vengono strappati i nostri cari non c'e' giustificazione che tenga e' come se ci strappassero via il cuore.
Stalle vicino chiedile quello che non le hai mai chiesto non buttare via una sola sillaba tutto di lei e' e sara' prezioso per il futuro.
un'abbraccio forte
gianroberto
ti riporto quello che un medico mi disse proprio il primo luglio di 13 anni fa quando laureato da poche ore andai all'ospedale per vedere il nonno che mi aveva cresciuto.
"se passa la notte, ma non credo, ci sara' da passare alla dialisi peritoneale, poi dovremo cominciare ad amputare un piede e poi.......OGNI UOMO HA DIRITTO A MORIRE CON DIGNITA'"
credo che sia stato il momento piu' brutto della mia vita, una sofferenza che si e' protratta per fortuna per mi nonno solo altri 28 giorni.
ho vissuto l'esperienza con il mio ex suocero fino alla fine mettendogli cerotti di morfina insieme a quei santi delle cure palliative.
Siamo mortali si ci ammaliamo si ma quando ci vengono strappati i nostri cari non c'e' giustificazione che tenga e' come se ci strappassero via il cuore.
Stalle vicino chiedile quello che non le hai mai chiesto non buttare via una sola sillaba tutto di lei e' e sara' prezioso per il futuro.
un'abbraccio forte
gianroberto
- dixie
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Caro Wolf, non mi vergogno a dirti che ho le lacrime agli occhi. Ci sono passato appena due anni fa con mio padre. Ora che sono padre a mia volta, mi rendo conto di quanto sia importante l'amore che dai e ricevi dai propri figli. Stai vicino a tua mamma e non smettere di farle capire quanto sia bello essere suo figlio. Godi di ogni attimo, bello o brutto che sia. Ti abbraccio con infinito affetto.
Paolo
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Paolo Amodio
http://www.paoloamodio.eu
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Caro lupacchiotto, che dire, se senti il bisogno di esternare questo tuo dolore, molto personale, su questo forum, vuol dire che conti molto sul nostro appoorto o supporto.
Ti capisco o, almeno, credo, mi ritrovo spesso a pensare come potrei reagire alla perdita dei miei cari (includo anche i miei suoceri ai quali sono molto legato).Sono giunto alla concluisione che l'età o il grado di parentela è del tutto irrilevante, in realtà la differenza la fa il grado di amore e di legame con la persone in oggeto, non è del tutto scontato che la mamma sia la mamma o il babbo il babbo.
La morte è la morte, non tanto diversa dalla nascita, è sicuramente la cosa più naturale che ci sia, il problema è accettarla, non è un caso se i guerrieri e i filosofi di tutto il mondo e epoche hanno passato il loro tempo trovare il modo di accettarla....
Vabbè, che dire, anche se ti ho incontrato poche volte, ti ho trovato una bella persona e ti ho sempre considerato uno giusto, uno a posto, non saprei come dire....per cui mi sento un pochetto coinvolto in questo tuo dolore e sgomento.
Un abbraccio.
Pubblicamente, forummisticamente, ti abbaraccio e ti vorrei sostenere con tutta la forza di cui dispongo.
E' un'esperienza dalla quale dobbiamo passare tutti.
Quoto Clock e ti riabbraccio.
Ti capisco o, almeno, credo, mi ritrovo spesso a pensare come potrei reagire alla perdita dei miei cari (includo anche i miei suoceri ai quali sono molto legato).Sono giunto alla concluisione che l'età o il grado di parentela è del tutto irrilevante, in realtà la differenza la fa il grado di amore e di legame con la persone in oggeto, non è del tutto scontato che la mamma sia la mamma o il babbo il babbo.
La morte è la morte, non tanto diversa dalla nascita, è sicuramente la cosa più naturale che ci sia, il problema è accettarla, non è un caso se i guerrieri e i filosofi di tutto il mondo e epoche hanno passato il loro tempo trovare il modo di accettarla....
Vabbè, che dire, anche se ti ho incontrato poche volte, ti ho trovato una bella persona e ti ho sempre considerato uno giusto, uno a posto, non saprei come dire....per cui mi sento un pochetto coinvolto in questo tuo dolore e sgomento.
Un abbraccio.
Pubblicamente, forummisticamente, ti abbaraccio e ti vorrei sostenere con tutta la forza di cui dispongo.
E' un'esperienza dalla quale dobbiamo passare tutti.
Quoto Clock e ti riabbraccio.