cose che accadono nel "civile" occidente
cose che accadono nel "civile" occidente
Mi sono rotto le palle di questa pseudociviltà del çazzo ! Viviamo in un'epoca in cui se si muore per strada la gente alza i piedi per non sporcarsi le scarpe ! Che mondo di .... beh...metteteci quello che volete voi... :twisted:
- Agi
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vedere il fatto cosi' e' secondo me un po' fuorviante. C'e' stata una sparatoria in strada con mitragliette...cosa avrei fatto io, tu, chiunque?.....e se quel poveraccio era il vero bersaglio e magari gli andavano dietro per finirlo?....
dopo un po' si vede che la gente realizza, e fa' quello che puo' (uno telefona, spero al 112, la signora sta' li...)
La tragedia vera e' vivere in un posto dove accadono queste cose.... :(
dopo un po' si vede che la gente realizza, e fa' quello che puo' (uno telefona, spero al 112, la signora sta' li...)
La tragedia vera e' vivere in un posto dove accadono queste cose.... :(
Saviano o no , cmq ci sono indiscutibilmente delle differenze socio geografiche.....Andy ha scritto:Ricordatevi di quello che dice sempre Saviano.
Non è una realtà locale, non è un mero fatto di cronaca locale ma una faccenda che ci riguarda tutti.
come d'altronde ce ne sono tra l'Italia e tanti altri paesi europei con un maggiore senso civico... :roll:
- Agi
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tanto per rimarcare....al nord le ronde leghiste, a napoli...
da Repubblica
Arrivano le ronde. Ronde per i turisti, fatte da ex detenuti. Hanno tutti una casacca gialla, un cappellino e un tesserino di riconoscimento e sono ovunque, sguinzagliati in città. Sono ex detenuti, liberi grazie all´indulto o agli arresti domiciliari, con permesso del giudice, impegnati sul territorio come "Operatori per la sicurezza turistica urbana". A portare in strada gli ex carcerati è il progetto della Regione che si chiama "Escodentro", coinvolge 426 ex detenuti, sei istituti di formazione e una miriade di aziende, cooperative, società, su sette progetti differenti. Uno dei primi a partire, in questi giorni, è proprio quello rivolto ai turisti. «Sono esattamente il contrario delle ronde padane - precisa l´assessore alla Formazione della Regione, Corrado Gabriele - Sono ronde partenopee, cioè puntiamo sui soggetti più deboli e diamo loro dignità di accogliere e rappresentare la città». L´assessore previene anche le possibili polemiche. «È vero sono ex detenuti a cui affidiamo i turisti, ma hanno seguito un corso c´è sempre un tutor che li segue - attacca l´assessore - E poi chi meglio di un ex detenuto conosce i rischi della città?».
Gli operatori per la sicurezza con le casacche gialle, coordinati da "Teleservizi It", sono nei punti strategici della città: Molo Beverello, Avvocata, porto, Mercato Pendino, San Lorenzo Vicaria. Sono una settantina e danno informazioni turistiche. Aiutano i gruppi ad attraversare la strada. Scortano le comitive che vogliono avventurarsi nei vicoli. L´esperienza sul campo arriva dopo 60 ore di teoria e durerà sei mesi. Ogni operatore riceve una borsa di accompagnamento di 500 euro al mese, mentre gli istituti di formazione hanno un contributo di 1000.
«È un progetto da oltre un milione di euro rivolto a soggetti svantaggiati - chiarisce Gabriele - che portiamo avanti insieme a una miriade di altri progetti per aiutare i giovani a inserirsi nel mondo del lavoro. La settimana scorsa sono, per esempio, partiti i corsi di formazione per hostess e steward per le navi da crociera». Cosa fanno gli ex detenuti del progetto "Escodentro"? «Sono vere e proprie scorte per i turisti» spiega Vincenzo Minopoli, della Mirea-group, uno degli istituti di vigilanza in campo. «Questi ragazzi hanno tanta voglia di fare - aggiunge Minopoli - I primi giorni c´è stato qualche problema per affiatare il gruppo e renderli meno irruenti con i turisti, ma se hanno un passato difficile, hanno anche tanta voglia di lavorare». «Noi siamo i primi, ma speriamo che altri ex detenuti possano entrare a far parte del progetto - dice Pietro Ioia, portavoce dei Don, Detenuti organizzati di Napoli - La Regione deve strapparli alla strada, deve fare prima della camorra». (13 giugno 2009)
da Repubblica
Arrivano le ronde. Ronde per i turisti, fatte da ex detenuti. Hanno tutti una casacca gialla, un cappellino e un tesserino di riconoscimento e sono ovunque, sguinzagliati in città. Sono ex detenuti, liberi grazie all´indulto o agli arresti domiciliari, con permesso del giudice, impegnati sul territorio come "Operatori per la sicurezza turistica urbana". A portare in strada gli ex carcerati è il progetto della Regione che si chiama "Escodentro", coinvolge 426 ex detenuti, sei istituti di formazione e una miriade di aziende, cooperative, società, su sette progetti differenti. Uno dei primi a partire, in questi giorni, è proprio quello rivolto ai turisti. «Sono esattamente il contrario delle ronde padane - precisa l´assessore alla Formazione della Regione, Corrado Gabriele - Sono ronde partenopee, cioè puntiamo sui soggetti più deboli e diamo loro dignità di accogliere e rappresentare la città». L´assessore previene anche le possibili polemiche. «È vero sono ex detenuti a cui affidiamo i turisti, ma hanno seguito un corso c´è sempre un tutor che li segue - attacca l´assessore - E poi chi meglio di un ex detenuto conosce i rischi della città?».
Gli operatori per la sicurezza con le casacche gialle, coordinati da "Teleservizi It", sono nei punti strategici della città: Molo Beverello, Avvocata, porto, Mercato Pendino, San Lorenzo Vicaria. Sono una settantina e danno informazioni turistiche. Aiutano i gruppi ad attraversare la strada. Scortano le comitive che vogliono avventurarsi nei vicoli. L´esperienza sul campo arriva dopo 60 ore di teoria e durerà sei mesi. Ogni operatore riceve una borsa di accompagnamento di 500 euro al mese, mentre gli istituti di formazione hanno un contributo di 1000.
«È un progetto da oltre un milione di euro rivolto a soggetti svantaggiati - chiarisce Gabriele - che portiamo avanti insieme a una miriade di altri progetti per aiutare i giovani a inserirsi nel mondo del lavoro. La settimana scorsa sono, per esempio, partiti i corsi di formazione per hostess e steward per le navi da crociera». Cosa fanno gli ex detenuti del progetto "Escodentro"? «Sono vere e proprie scorte per i turisti» spiega Vincenzo Minopoli, della Mirea-group, uno degli istituti di vigilanza in campo. «Questi ragazzi hanno tanta voglia di fare - aggiunge Minopoli - I primi giorni c´è stato qualche problema per affiatare il gruppo e renderli meno irruenti con i turisti, ma se hanno un passato difficile, hanno anche tanta voglia di lavorare». «Noi siamo i primi, ma speriamo che altri ex detenuti possano entrare a far parte del progetto - dice Pietro Ioia, portavoce dei Don, Detenuti organizzati di Napoli - La Regione deve strapparli alla strada, deve fare prima della camorra». (13 giugno 2009)
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