E cazzo, ma quelli sparano i razzi eh! Difendiamoci!

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dixie
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Messaggio da dixie »

e per maggiori info sui razzi....

http://www.globalsecurity.org/military/ ... qassam.htm

dove in effetti puoi leggere che alcuni arrivano dall'estero....
:shock: :shock: :shock:
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Messaggio da Anonymous »

ben felice della tregua, agevolo un articolo pubblicato oggi dal corriere on-line, giusto per ribadire che spesso c'è "un po" di demagogia in alcuni numeri e in alcune notizie

«Così i ragazzini di Hamas ci hanno utilizzato come bersagli»
Abitanti di Gaza accusano i militanti islamici: «Ci impedivano di lasciare le case e da lì sparavano»


http://www.corriere.it/esteri/09_gennai ... aabc.shtml

GAZA - «Andatevene, andatevene via di qui! Volete che gli israeliani ci uccidano tutti? Volete veder morire sotto le bombe i nostri bambini? Portate via le vostre armi e i missili», gridavano in tanti tra gli abitanti della striscia di Gaza ai miliziani di Hamas e ai loro alleati della Jihad islamica. I più coraggiosi si erano organizzati e avevano sbarrato le porte di accesso ai loro cortili, inchiodato assi a quelle dei palazzi, bloccato in fretta e furia le scale per i tetti più alti. Ma per lo più la guerriglia non dava ascolto a nessuno. «Traditori. Collaborazionisti di Israele. Spie di Fatah, codardi. I soldati della guerra santa vi puniranno. E in ogni caso morirete tutti, come noi. Combattendo gli ebrei sionisti siamo tutti destinati al paradiso, non siete contenti di morire assieme?». E così, urlando furiosi, abbattevano porte e finestre, si nascondevano ai piani alti, negli orti, usavano le ambulanze, si barricavano vicino a ospedali, scuole, edifici dell?Onu.

In casi estremi sparavano contro chi cercava di bloccare loro la strada per salvare le proprie famiglie, oppure picchiavano selvaggiamente. «I miliziani di Hamas cercavano a bella posta di provocare gli israeliani. Erano spesso ragazzini, 16 o 17 anni, armati di mitra. Non potevano fare nulla contro tank e jet. Sapevano di essere molto più deboli. Ma volevano che sparassero sulle nostre case per accusarli poi di crimini di guerra», sostiene Abu Issa, 42 anni, abitante nel quartiere di Tel Awa. «Praticamente tutti i palazzi più alti di Gaza che sono stato colpiti dalle bombe israeliane, come lo Dogmoush, Andalous, Jawarah, Siussi e tanti altri avevano sul tetto le rampe lanciarazzi, oppure punti di osservazione di Hamas. Li avevano messi anche vicino al grande deposito Onu poi andato in fiamme E lo stesso vale per i villaggi lungo la linea di frontiera poi più devastati dalla furia folle e punitiva dei sionisti», le fa eco la cugina, Um Abdallah, 48 anni. Usano i soprannomi di famiglia. Ma forniscono dettagli ben circostanziati. E? stato difficile raccogliere queste testimonianze. In generale qui trionfa la paura di Hamas e imperano i tabù ideologici alimentati da un secolo di guerre con il «nemico sionista».

Chi racconta una versione diversa dalla narrativa imposta dalla «muhamawa» (la resistenza) è automaticamente un «amil», un collaborazionista e rischia la vita. Aiuta però il recente scontro fratricida tra Hamas e Olp. Se Israele o l?Egitto avessero permesso ai giornalisti stranieri di entrare subito sarebbe stato più facile. Quelli locali sono spesso minacciati da Hamas. «Non è un fatto nuovo, in Medio Oriente tra le società arabe manca la tradizione culturale dei diritti umani. Avveniva sotto il regime di Arafat che la stampa venisse perseguitata e censurata. Con Hamas è anche peggio», sostiene Eyad Sarraj, noto psichiatra di Gaza city. E c?è un altro dato che sta emergendo sempre più evidente visitando cliniche, ospedali e le famiglie delle vittime del fuoco israeliano. In verità il loro numero appare molto più basso dei quasi 1.300 morti, oltre a circa 5.000 feriti, riportati dagli uomini di Hamas e ripetuti da ufficiali Onu e della Croce Rossa locale. «I morti potrebbero essere non più di 500 o 600. Per lo più ragazzi tra i 17 e 23 anni reclutati tra le fila di Hamas che li ha mandati letteralmente al massacro», ci dice un medico dell?ospedale Shifah che non vuole assolutamente essere citato, è a rischio la sua vita. Un dato però confermato anche dai giornalisti locali: «Lo abbiamo già segnalato ai capi di Hamas. Perché insistono nel gonfiare le cifre delle vittime? Strano tra l?altro che le organizzazioni non governative, anche occidentali, le riportino senza verifica. Alla fine la verità potrebbe venire a galla. E potrebbe essere come a Jenin nel 2002. Inizialmente si parlò di 1.500 morti. Poi venne fuori che erano solo 54, di cui almeno 45 guerriglieri caduti combattendo».

Come si è giunti a queste cifre? «Prendiano il caso del massacro della famiglia Al Samoun del quartiere di Zeitun. Quando le bombe hanno colpito le loro abitazioni hanno riportato che avevano avuto 31 morti. E così sono stati registrati dagli ufficiali del ministero della Sanità controllato da Hamas. Ma poi, quando i corpi sono stati effettivamente recuperati, la somma totale è raddoppiata a 62 e così sono passati al computo dei bilanci totali», spiega Masoda Al Samoun di 24 anni. E aggiunge un dettaglio interessante: «A confondere le acque ci si erano messe anche le squadre speciali israeliane. I loro uomini erano travestiti da guerriglieri di Hamas, con tanto di bandana verde legata in fronte con la scritta consueta: non c?è altro Dio oltre Allah e Maometto è il suo Profeta. Si intrufolavano nei vicoli per creare caos. A noi è capitato di gridare loro di andarsene, temevamo le rappresaglie. Più tardi abbiamo capito che erano israeliani». E? sufficiente visitare qualche ospedale per capire che i conti non tornano. Molti letti sono liberi all?Ospedale Europeo di Rafah, uno di quelli che pure dovrebbe essere più coinvolto nelle vittime della «guerra dei tunnel» israeliana. Lo stesso vale per il ?Nasser? di Khan Yunis. Solo 5 letti dei 150 dell?Ospedale privato Al-Amal sono occupati. A Gaza city è stato evacuato lo Wafa, costruito con le donazioni «caritative islamiche» di Arabia Saudita, Qatar e altri Paesi del Golfo, e bombardato da Israele e fine dicembre. L?istituto è noto per essere una roccaforte di Hamas, qui vennero ricoverati i suoi combattenti feriti nella guerra civile con Fatah nel 2007. Gli altri stavano invece allo Al Quds, a sua volta bombardato la seconda metà settimana di gennaio.

Dice di questo fatto Magah al Rachmah, 25 anni, abitante a poche decine di metri dai quattro grandi palazzi del complesso sanitario oggi seriamente danneggiato. «Gli uomini di Hamas si erano rifugiati soprattutto nel palazzo che ospita gli uffici amministrativi dello Al Quds. Usavano le ambulanze e avevano costretto ambulanzieri e infermieri a togliersi le uniformi con i simboli dei paramedici, così potevano confondersi meglio e sfuggire ai cecchini israeliani». Tutto ciò ha ridotto di parecchio il numero di letti disponibili tra gli istituti sanitari di Gaza. Pure, lo Shifah, il più grande ospedale della città, resta ben lontano dal registrare il tutto esaurito. Sembra fossero invece densamente occupati i suoi sotterranei. «Hamas vi aveva nascosto le celle d?emergenza e la stanza degli interrogatori per i prigionieri di Fatah e del fronte della sinistra laica che erano stato evacuati dalla prigione bombardata di Saraja», dicono i militanti del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina. E? stata una guerra nella guerra questa tra Fatah e Hamas. Le organizzazioni umanitarie locali, per lo più controllate dall?Olp, raccontano di «decine di esecuzioni, casi di tortura, rapimenti nelle ultime tre settimane» perpetrati da Hamas. Uno dei casi più noti è quello di Achmad Shakhura, 47 anni, abitante di Khan Yunis e fratello di Khaled, braccio destro di Mohammad Dahlan (ex capo dei servizi di sicurezza di Yasser Arafat oggi in esilio) che è stato rapito per ordine del capo della polizia segreta locale di Hamas, Abu Abdallah Al Kidra, quindi torturato, gli sarebbe stato strappato l?occhio sinistro, e infine sarebbe stato ucciso il 15 gennaio.
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ma questo, caro Wolf, non fa che ulteriormente confermare il grossolano errore di israele!
poi, se vogliamo intendere che fino a 5-600 morti va tutto bene, che in fin dei conti non sono un granché... beh, ti dico che non sono d'accordo lo stesso.

leggiti pure questo:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica ... -gaza.html
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kender ha scritto:ma questo, caro Wolf, non fa che ulteriormente confermare il grossolano errore di israele!
poi, se vogliamo intendere che fino a 5-600 morti va tutto bene, che in fin dei conti non sono un granché... beh, ti dico che non sono d'accordo lo stesso.

leggiti pure questo:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica ... -gaza.html
non sto dicendo che esiste un numero di morti sopra o sotto il quale un conflitto è più o meno moralmente accettabile, se è per questo anche solo un morto rende il tutto insopportabile,
ma sto parlando di come l'informazione sia deformata: l'articolo che ho citato dal corriere è di Lorenzo Cremonesi, che come Rampoldi, di Repubblica, riporta quanto apprende da fonte palestinese ;) così facendo lasciano trasparire un'informazione a senso unico, incontrollata, non verificata, che nell'immediato da un'impatto emozionale, ma nel lungo periodo, così è accaduto, viene sconfessata: inconsapevolmente Cremonesi spiega il perchè l'esercito israeliano ha bombardato case, ambulanze e ospedali e conferma che pure io proprio ingenuo e visionario non sono, mio caro avucat ;)
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La questione si sta facendo interessante. Sono d'accordo con Wolf.
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ma mica ti ho mai dato dell'ingenuo visionario.
se l'informazione è deformata, scusami, di chi è la colpa?
se le fonti sono unicamente palestinesi, di chi è la colpa?
questa volta assolvo pienamente i giornalisti.
non sono mica i palestinesi che hanno bloccato gli accessi ai giornalisti, tu sai benissimo chi lo ha fatto: così facendo hanno lasciato il monopolio dell'informazione al loro nemico.
risultato? hanno creato ancora più odio nei loro confronti.
altro enorme errore degli israeliani.
se bush era un ... "dilettante allo sbaraglio", questi signori son riusciti a superarlo.
l'unico fatto pacifico (sembra una contraddizione in termini quando si parla di una guerra...) è che i morti sono veri, quei bambini c'erano e ora non ci sono più.
son morti sotto le bombe israeliane? li hanno ammazzati gli hamasiani? poco cambia: è stata un'aggressione, per di più assolutamente illegittima.
che avessero a che fare con dei terroristi, giunti al governo per colpa loro, gli israeliani lo sapevano benissimo: l'hanno accettato, sbattendosene bellamente i coglioni delle conseguenze.
bella cosa per l'unico paese democratico del medio oriente.
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kender ha scritto:ma mica ti ho mai dato dell'ingenuo visionario.
se l'informazione è deformata, scusami, di chi è la colpa?
se le fonti sono unicamente palestinesi, di chi è la colpa?
questa volta assolvo pienamente i giornalisti.
non sono mica i palestinesi che hanno bloccato gli accessi ai giornalisti, tu sai benissimo chi lo ha fatto: così facendo hanno lasciato il monopolio dell'informazione al loro nemico.
risultato? hanno creato ancora più odio nei loro confronti.
altro enorme errore degli israeliani.
se bush era un ... "dilettante allo sbaraglio", questi signori son riusciti a superarlo.
l'unico fatto pacifico (sembra una contraddizione in termini quando si parla di una guerra...) è che i morti sono veri, quei bambini c'erano e ora non ci sono più.
son morti sotto le bombe israeliane? li hanno ammazzati gli hamasiani? poco cambia: è stata un'aggressione, per di più assolutamente illegittima.
che avessero a che fare con dei terroristi, giunti al governo per colpa loro, gli israeliani lo sapevano benissimo: l'hanno accettato, sbattendosene bellamente i coglioni delle conseguenze.
bella cosa per l'unico paese democratico del medio oriente.

infatti i giornalisti "schierati" pregiudizialmente non hanno perso tempo a dare conto della versione di hamas e, come dimostra l'articolo a cui continuo a fare riferimento, non a caso appena i giornalisti entrano nella striscia di gaza scoprono le bufale messe in giro, allora l'errore dove sta? nel dare le notizie, senza neanche verificarle purchè facciano apparire israele come il carnefice assetato di sangue palestinese, o attendere un momento dove poter effettuare le verifiche del caso?

che poi le forze armate israeliane abbiano commesso un errore impedendo l'ingresso dei giornalisti durante i bombardamenti posso essere d'accordo con te

sull'illegittimità dell'intervento dell'esercito israeliano mi permetto di dissentire, le migliaia di razzi spediti indiscriminatamente verso il territorio israeliano imponevano una risposta, anche se può sembrare sproporzionata

faccio un ragionamento (cinico ma plausibile): qualche anno fa per eliminare un presunto capo terrorista, i servizi segreti israeliani utilizzarono un telefono cellulare con una piccola carica di esplosivo e comandato a distanza, nessun altra persona fu ferita. chi ha tecnologie del genere credi non ci pensi due volte prima di affrontare una campagna militare come quella appena conclusa? credi che non siano state ponderate tutte le opzioni disponibili?
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Messaggio da Anonymous »

già, bufale... vabbé lasciamo perdere.
che piaccia o no, 60 anni di storia insegnano che israele non si è comportato un granché bene con i palestinesi. punto.
quanto alle opzioni, io ritengo proprio che le abbiano ben ponderate: il loro intento non era colpire solo hamas. altrimenti non si spiegherebbe - e non mi dire che c'erano solo i terroristi dentro - perché hanno colpito le scuole, tra cui quella dell'onu dove è accertato che ci fossero donne e bambini, o le caserme di polizia, che rispondono ad al fatah, oppure interi quartieri civili.
ma non c'è nulla da scandalizzarsi su questo: è il classico "prendere due piccioni con una fava", ricordi l'afghanistan? cerchiamo bin laden e già che ci siamo leviamoci di torno i talebani, che non servono più.
ah: ricordo solo che ho evitato apposta di prelevare quelle foto da siti "schierati", eh.


basta, ora torno a piangere sui soldi che sto perdendo con tiscali... tiiiiiscali che pirla son stato!! :cry:
Anonymous
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vabbè... tanto su questo argomento mi sa che non la pensiamo proprio uguale... :roll: ;) .... facciamo così ti presento questa mia amica israeliana e non ne parliamo più ... okkkei ?!?!? ;)

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Anonymous
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Messaggio da Anonymous »

okkei sì, magari mi fa dimenticare i dolori che mi arrivano dalla sardegna :lol: :lol: :lol:
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