Recensione

Questa sezione è dedicata a discutere sui motori in generale. Moto, auto, nuove, d'epoca, non c'è differenza...
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Anonymous
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Messaggio da Anonymous »

direi............due parole spese bene........


http://www.fasola.com/index.php?fase=ne ... 1170110850


;)



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dixie
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Messaggio da dixie »

Si... a parte che il telaio "letto di piume" era della Norton ;-)
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AZZZZZ

Messaggio da Anonymous »

azz............
dixie con l'occhio lungo.........

;)
Anonymous
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Messaggio da Anonymous »

ecco tutto il testo:

Prossimamente su Nuvolari: Bonneville

29/01/2007

Ci sono moto che si affacciano sul mercato e rivelano assoluta volontà di innovazione da parte del costruttore, moto che si spingono verso la stratosfera tecnologica. E poi ci sono moto che sono come una pagina di antologia: intoccabili. Sì, perchè andare in moto è anche un evento della storia personale, di una passione che ha attraversato generazioni di sensibilità estetiche, sportive, di gusto del viaggiare con la faccia nel vento. Un evento che va ?fissato?. Ci sono, anche, in questa lunga storia di motociclette che hannno segnato il frangente o il periodo di una esperienza personale o collettiva, dei momenti chiave, degli attimi che vengono consegnati all?intramontabilità, come una leggenda. Ecco, nell?euforia epica della leggenda motociclistica, un posto sicuro lo occupa una motocicletta inglese, la Triumph Bonneville. Due cilindri paralleli frontemarcia, due ammmortizzatori, una forcella ?normale? ed un disco freno anteriore. Ruote a raggi, sellone ampio e confortevole, linea di cintura bassa e baricentro bassisismo. Ed un serbatoio, ?quel? serbatoio, con quel logo che si riconosce da lontanissimo, senza bisogno di essere certi delle lettere che compongono il Marchio: T-R-I-U-M-P-H. Dietro alla forma di quel serbatoio a 16 litri c?è la storia di una passione, che ha attraversato peripezie di ogni genere, e crisi profonde, per consegnare al piacere dei motociclisti di oggi un ?pezzo? intramontabile: la Bonneville. Non ci sarebbe molto di più da dire. Bisognerebbe attaccarsi due o tre sensori di emozioni alle meningi e, in silenzio, lasciare che l?apparecchio registri le sensazioni mentre guidiamo in silenzio, concentrati sulla strada, su quel serbatoio tra le gambe, e su quella tranche di storia memorabile. Ma questo è anche un test. Diremmo volentieri il test della moto a cavallo tra due poche distanti e profondamente differenti. Quella attuale, delle tecnologie a profusione mirate al raggiungimento di prestazioni incredibili, e quella, peraltro assai moderna, delle stesse tecnologie mirate, però, al recupero di un ormai antico, ma profondamente radicato, modo di godere la moto. La Bonneville ricalca con precisione le linee costruttive della moto-simbolo della produzione inglese degli anni sesssanta, in piena era di entusismo post bellico. Giusto un ?attimo? prima dell?invasione nipponica, con l?ondata di incredibili innovazioni tecnologiche ed industriali. Telaio a doppia culla (lo chiamavano ?letto di piume?) in tubi d'acciaio, sospensioni classiche, motore classico, confort classico, cioè nemmeno esagerato, se vogliamo. Il tutto è però delicatamente rivisto, ridisegnato con l?introduzione di elementi di assoluta modernità per ottenere migliorie comportamentali basilari. Due carburatori, per esempio, ma controllati da un sensore elettronico a disposizione del comando del gas, per una regolazione fine della manetta. O i due cilindri, ma con testata a quattro valcole. Tutta la produzione ?Modern Classics? di Triumph, adesso, utilizza l?ultima versione del propulsore con cilindrata di 865cc, con manovellismo di 360 gradi per le Bonneville "Base" e T-100, e di 270° per la scrambler. Curve di centraline differenti, invece, personalizzano ora la Thruxton, di ispirazione più sportiva, ora la Scrambler, quel fuoristrada delle origini e della mitologia legata all'indimenticabile Steve McQueen, con potenze leggermente diverse. Anche se la vera essenza di questa moto è in larga parte racchiusa nei due modelli base, la Black (o Silver, o Green), e nella più ricercata, esteticamente, T-100. Essenziali nelle loro linee estetiche rievocative, le Bonneville Black e T-100 differiscono soltanto per il ?cruscotto? (a doppio strumento circolare, invece che singolo, nella T-100), e per le colorazioni, con serbatoio a due colori (ed i raffinati "filetti" verniciati) per la T. Alle Bonneville, per essere del tutto ?conformi? al trend che la riporta indietro di cinquant?anni, ma con una tecnologia inesistente nelle moto di allora, mancano soltanto un paio di soffietti per gli steli della forcella, e due ?ginocchiere? di gomma (presenti sulla T-100) ai lati del serbatoio, articoli entrambi disponibili come accessori, insieme ad una gamma completa di abbigliamento e di personalizzazioni. Salire in sella e scoprire come si andava in moto cinquant?anni fa, è tutt?uno. Manubrio largo e alto, pedane basse, ?seduta? naturale e confortevole. Tra le gambe il serbatoio è strettissimo, quasi non-presente. Ma basta il colpo d?occhio! Leve a posto, freno posteriore ?regale?. Borbottio sommesso del propulsore, appena avviato poi, col salire dei giri, ecco la ?musica?, sobriamente contenuta nel volume dei due silenziatori a ?bottiglia?. Coppia ed erogazione lineari, da manuale, ecco il vero privilegio della Bonneville. D?altra parte non ci si deve confrontare con una ?furia? incontrollabile di potenza (i cavalli sono 66), ma con una ?spinta? sempre più che sufficiente per un moto allegro e, soprattutto divertente. Stabilità da vera ?gitana?, dovuta in parte anche all?avancorsa importante ed alla ruota anteriore da 19 pollici. Nel traffico cittadino è un po? ?inglese?, pesantina di avantreno, nel fuori porta impareggiabile, soprattutto ad andature che non facciano rimpiangere l?assente protezione aerodinamica (e come potrebbe essere, altrimenti). Frenata non ?paurosa?, soprattutto nella prima parte della ccorsa della leva anteriore, ma anche in questo caso più che doverosa, rassicurante. Consumo in generale ?dignitoso?, buono in considerazione della cilindrata, sempre ragguardevole. La Bonneville, infine, non è una moto da scegliere o da paragonare ad altre, ma semplicemente da comprare?: guardate al prezzo!
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