"L'uomo che verrà"

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folletto_kokopelli
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"L'uomo che verrà"

Messaggio da folletto_kokopelli »

Anno scorso rimasi sbalordito nel vedere la fila fuori dalla piazza di Sasso Marconi adiacente al cinema.
Finalmente me lo sono visto, rigorosamente in dialetto bolognese sottotitolato ita.
Vincitore di numerosi premi, di Giorgio Diritti, descrive alla Pupi Avati i nove mesi di gravidanza di una donna ,dagli occhi della figlia, una bambina di 9 anni, muta a causa di un trauma(le mori' il fratellino appena nato in braccio).
Sono mesi che finiscono in concomitanza con la strage di Marzabotto (eccidio di Monte Sole).
Una realistica ricostruzione di volti, luoghi(anche se per meta' girato nel senese),parole e vita contadina,tale quasi da sentir perfino gli odori.
Pensieri e parole, sogni di gente umile,divisa fra l'idea di cambiare paese o rimanere sui loro territori.
Sullo sfondo la storia della brigata partigiana"Stella Rossa",nucleo autoctono allergico alla politica, con la sola volontà di difendere la loro terra strozzata dai dazi ormai intollerabili dei fascisti.
Il finale, riguarderà la bambina e "l'uomo che verrà", con il preambolo della strage: 1800 morti, fra cui maggior parte vecchi donne ,bambini di cui molti neonati.
Non furono risparmiate case, scuole e chiese preti compresi.
Dalle foto dei piccoli, le loro facce e le loro espressioni nasce l'idea del film.
"Tutti noi siamo quelli che ci hanno insegnato di essere" dice il maggiore SS Reder al prete che lo fissa incredulo,mentre successivamente si notano immagini alterne fra piccole attenzioni gentili alternate a terribili azioni di orrore pure da parte di giovani soldati SS, a sottolineare il contrasto.
E' per questo che bisogna stare attenti a ciò che in questo momento ci viene propinato, rimane molto,molto pericoloso.
Trovo pazzesco che ci sia ancora gente che giustifica, inneggia, o difende determinate ideologie e chi le ha spalleggiate come alleato.


p.s. il Maggiore Reder, che dio lo stramaledica, Al termine della guerra fu processato e nel 1951 condannato all'ergastolo. Il 14 luglio 1980 il tribunale militare di Bari gli concesse la libertà condizionale, aggiungendo però un periodo di trattenimento in carcere di 5 anni, "salva la possibilità per il governo di adottare provvedimenti in favore del prigioniero".
In prigionia chiese piu' volte perdono, sempre negato.
Il 23 gennaio 1985, il presidente del consiglio Craxi(stramaledetto anche lui) decise di liberare anticipatamente Reder. A suo favore erano intervenuti a suo tempo sia il Governo austriaco che quello tedesco.
Finalmente libero, dopo le proteste dei familiari delle vittime, disse :
" non ho nulla da farmi perdonare",dicendo che certe parole erano frutto solo del suo avvocato difensore.
Dal 1991 brucia all'inferno pure lui.
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