la ciliegina sulla torta :-testataAgi ha scritto:forza juve! ;)
ecco chi è la Polidori
- folletto_kokopelli
- veterano
- Connesso: No
- Messaggi: 3434
- Iscritto il: 19 feb 2007, 20:12
- Moto: Thunderbird Sport Classic Carenage
- Località: Firenze
- Contatta:
e qui sono con Massimo.Agi ha scritto:scusa Massimo, ma se affermi che la legge Bìagi e' la causa del precariato il tifoso lo fai te... ;)
;)
uno scempio, e tutto quello che volevano farci credere per farla passare. Non si tratta di posto fisso o altre cose, ma di riprendersi ciò che la storia Socialista ( non quella recente ) ha conquistato con tanto sangue versato, nel corso dei secoli, prima ancora che fosse fondato lo stesso partito socialista. Le regole creano le opportunità, la deregolamentazione e la disintegrazione dello stato sociale, abbiamo visto a cosa portano. Libero mercato che lasciato a se stesso si sarebbe autoregolamentato in circuiti virtuosi ! ma dove ?
sono off topic, vero ?
scusatemi ;)
- rjng
- veterano
- Connesso: No
- Messaggi: 4233
- Iscritto il: 21 feb 2007, 8:57
- Moto: Track Queen,The last Hurrà
- Località: Motta Visconti
si,sei off topic,ma drammaticamento into la quotidianità di questa nostra nuova società.Hai ragione da vendere.simstim ha scritto:e qui sono con Massimo.Agi ha scritto:scusa Massimo, ma se affermi che la legge Bìagi e' la causa del precariato il tifoso lo fai te... ;)
;)
uno scempio, e tutto quello che volevano farci credere per farla passare. Non si tratta di posto fisso o altre cose, ma di riprendersi ciò che la storia Socialista ( non quella recente ) ha conquistato con tanto sangue versato, nel corso dei secoli, prima ancora che fosse fondato lo stesso partito socialista. Le regole creano le opportunità, la deregolamentazione e la disintegrazione dello stato sociale, abbiamo visto a cosa portano. Libero mercato che lasciato a se stesso si sarebbe autoregolamentato in circuiti virtuosi ! ma dove ?
sono off topic, vero ?
scusatemi ;)
La legge Biagi è una cagata pazzesca
Ace reunion
Non chiederti che può fare la Banda per te, chiediti che puoi fare tu per la Banda.

Non chiederti che può fare la Banda per te, chiediti che puoi fare tu per la Banda.

:roll:rjng ha scritto:si,sei off topic,ma drammaticamento into la quotidianità di questa nostra nuova società.Hai ragione da vendere.simstim ha scritto:e qui sono con Massimo.Agi ha scritto:scusa Massimo, ma se affermi che la legge Bìagi e' la causa del precariato il tifoso lo fai te... ;)
;)
uno scempio, e tutto quello che volevano farci credere per farla passare. Non si tratta di posto fisso o altre cose, ma di riprendersi ciò che la storia Socialista ( non quella recente ) ha conquistato con tanto sangue versato, nel corso dei secoli, prima ancora che fosse fondato lo stesso partito socialista. Le regole creano le opportunità, la deregolamentazione e la disintegrazione dello stato sociale, abbiamo visto a cosa portano. Libero mercato che lasciato a se stesso si sarebbe autoregolamentato in circuiti virtuosi ! ma dove ?
sono off topic, vero ?
scusatemi ;)
La legge Biagi è una cagata pazzesca
Evvai!!!
Eccoli lì. Son tornati!

divago un pochino... ma alla fine il problema essenziale è che siamo in mano a gente come questa...
ieri stavo ascoltando la radio quando tutto questo è passato in diretta... ero senza parole... il video è corto ma vi posso assicurare che la trasmissione è andata avanti così per tutto il tempo...
http://www.lastampa.it/multimedia/multi ... tipo=VIDEO
altro che lavoro, legge Biagi, politica, istituzioni... qui siamo un paio di passi indietro...
ieri stavo ascoltando la radio quando tutto questo è passato in diretta... ero senza parole... il video è corto ma vi posso assicurare che la trasmissione è andata avanti così per tutto il tempo...
http://www.lastampa.it/multimedia/multi ... tipo=VIDEO
altro che lavoro, legge Biagi, politica, istituzioni... qui siamo un paio di passi indietro...
Lassa perde... e in un certo frangente IDV ha preso pure il mio voto... che pirla che son stato!
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12 ... sca/82081/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12 ... sca/82081/
- folletto_kokopelli
- veterano
- Connesso: No
- Messaggi: 3434
- Iscritto il: 19 feb 2007, 20:12
- Moto: Thunderbird Sport Classic Carenage
- Località: Firenze
- Contatta:
I 99 Posse rispondono a Saviano
Il casco ti salva la vita - di 99 Posse
Alcune considerazioni su Saviano e la sua lettera al movimento degli studenti
Siamo fra i tanti che hanno letto Gomorra. Ci sembrava una lettura delle mafie capace di cogliere il fenomeno nel suo intreccio con la globalizzazione e la struttura capitalistica della società. Il vestito prodotto dal lavoro nero in una piccola fabbrica dell?hinterland napoletano e indossato da Angelina Jolie ci sembrava l?esempio perfetto per cortocircuitare la categoria della legalità, la distanza fra un dickensiano mondo di sotto e lo sfarzo dei vip in mondovisione. Veri o falsi che fossero, a quello e altri episodi descritti nel libro abbiamo attribuito una forte capacità evocativa, una critica esplicita al sistema, lo svelamento di un dispositivo nel quale criminalità organizzata e multinazionali sono dalla stessa parte della barricata.
Per questo non ci siamo mai appassionati alle polemiche sulla novità delle rivelazioni di Saviano, sul loro carattere inedito. E nemmeno alla querelle legata all?autenticità. Quello che ci sembrava interessante era la ricontestualizzazion-e di fatti anche noti dentro una cornice letteraria nuova, capace di esprimere dissenso e critica. Non ci siamo fatti invischiare nelle polemiche nemmeno di fronte alle palesi omissioni di Gomorra o all?assenza di un?analisi storica del rapporto fra unità d?Italia e istituzionalizzazion-e delle mafie. Secondo noi in Italia non ha senso parlare di queste ultime senza evidenziare l?intreccio ora palese ora occulto con pezzi dello Stato. Noi pensiamo due cose. Innanzitutto che i vari Riina, Schiavone e gli altri presunti boss, altro non siano che i vertici di quello che è solo il livello più evidente dell?intreccio politico-affaristico-criminale. E poi, che se anche si arrestassero tutti i mafiosi e i camorristi, senza intervenire sulle cause che danno a questi fenomeni un ampio consenso in alcuni settori della società, non si sarebbe fatto nemmeno un piccolo passo avanti. Arriverebbero altri a prenderne il posto e il gioco ricomincerebbe da capo.
Nel corso del tempo abbiamo comunque continuato a tenerci a distanza dalle polemiche, anche quando abbiamo sentito un Saviano sempre più normalizzato tessere le lodi dei ?valori antimafia di Almirante?, repubblichino a Salò e fucilatore di partigiani. E lo stesso quando l?abbiamo visto allinearsi alle posizioni dei falchi filoisraeliani convinti ?che libertà dell?Occidente si difende sotto le mura di Gerusalemme?. Noi, che in Palestina ci siamo andati e abbiamo potuto toccare con mano la condizione di un popolo che vive sotto una feroce occupazione militare.
Riteniamo perciò di non poter essere inclusi fra coloro che lo criticano per principio, per partito preso. Tuttavia dopo la sua recente lettera agli studenti pensiamo sia opportuno rompere gli indugi e prendere posizione. Innanzitutto riteniamo inopportuna la sua pretesa di farsi tuttologo. Quali trascorsi di militanza politica ha Roberto Saviano per potersi ergere a giudice dell?operato degli studenti? Chi lo autorizza a parlare di ?poche centinaia di idioti? che egemonizzerebbero le proteste, pretendendo di stabilire una divisione fra buoni e cattivi? Se con Gomorra gli abbiamo riconosciuto il merito di una scrittura fresca ed efficace, non possiamo non dire che quella lettera insiste invece su argomenti triti e ritriti che erano già vecchi quando noi, non ancora 99 Posse, occupavamo come semplici studenti le nostre facoltà durante la pantera nel 1990.
Quando Saviano invita a non mettersi il casco e sfilare a volto scoperto ignora, non si sa se per scarsa conoscenza o per malafede, le centinaia di manifestazioni pacifiche nelle quali su quelle stesse teste scoperte sono calati pesantemente i manganelli della repressione. Non avevano i volti coperti quelli massacrati alla Diaz e a Bolzaneto e nemmeno quelli che pochi giorni fa sono stati caricati e arrestati mentre solidarizzavano a Brescia con gli immigrati costretti a salire su una gru per rendere visibile al mondo la propria condizione insostenibile. Perciò quando vediamo dei caschi in un corteo non pensiamo a dei vigliacchi che hanno paura di mostrare il volto, ma solo a una legittima forma di autodifesa dei movimenti di fronte alla repressione. Se Saviano ha i suoi motivi per chiamare i carabinieri della sua scorta ?i miei ragazzi?, non ne hanno altrettanti Carlo Giuliani o Stefano Cucchi. È una questione di percorsi di vita e talvolta di morte.
Noi invece, a differenza di Saviano, i movimenti li conosciamo bene in virtù di un paio di decenni di militanza. Eppure il 14 dicembre ci siamo sentiti vecchi, probabilmente per la prima volta nella nostra vita. Immaginavamo certo che quello che accade in Europa e la tensione che si sta accumulando da mesi in Italia, potessero essere il detonatore di scontri e incidenti, ma non che questi fossero così estesi da trasformarsi in tumulto. Siamo rimasti disorientati e ancora di più quando il giorno dopo si è scoperto che tutti gli arrestati non solo erano giovanissimi e senza precedenti, ma anche senza particolari esperienze di militanza. Altro che i vecchi militanti, i vecchi slogan e le vecchie canzoni di cui parla Saviano.
Quello che è accaduto a Roma è inedito e come tutti i fenomeni senza precedenti va analizzato con umiltà e rispetto, soprattutto quando la sua dinamica è straordinariamente simile alle rivolte di Londra e di Atene. C?è un?Europa di persone senza diritti e senza prospettive, di cui i giovani sono l?espressione più avanzata e combattiva, che sta realizzando di essere con le spalle al muro. Privata in maniera progressiva di diritti elementari. Undicimila euro all?anno per iscriversi all?università nel Regno Unito. I costi insopportabili della crisi scaricati su quelli che non hanno partecipato alla grande abbuffata degli anni scorsi in Grecia. La precarietà, le prestazioni di lavoro camuffate da stage gratuiti, gli stipendi da fame dei contratti a progetto, il tentativo di azzerare le conquiste dei lavoratori in Italia. E? a tutto questo che i giovani europei si stanno ribellando e non ci sorprende che la loro protesta esploda in forme di insubordinazione violenta se la politica non offre più nessun tipo di rappresentazione politica dei loro desideri e dei loro bisogni.
All?Asinara, isola sarda un tempo nota per la presenza del carcere speciale, un gruppo di cassintegrati dorme da 296 giorni nelle celle della ex prigione. La loro protesta è pacifica, eppure da quasi un anno restano lì in attesa di risposte concrete che non arrivano. Ci farebbe piacere se Saviano, invece di pontificare su questioni che non conosce e sulle quali nessuno gli ha chiesto di ergersi a guru, sfruttasse il suo enorme potere mediatico per portare all?attenzione dell?Italia queste storie e, soprattutto, ci dicesse se le lotte devono porsi o meno il problema dell?efficacia. Un uovo sulla porta del parlamento non muta le cose, ci dice il Roberto nazionale. Sarebbe interessante che ci dicesse perché dovrebbero cambiarle le proteste che si fermano dove le camionette impediscono l?accesso a quello stesso parlamento nel quale, mentre gli studenti erano in piazza, si scriveva con la compravendita dei deputati una delle pagine più miserabili della storia di questo Paese.
Napoli 17/12/2010
http://www.controlacrisi.org/joomla/ind ... e&id=10200
Il casco ti salva la vita - di 99 Posse
Alcune considerazioni su Saviano e la sua lettera al movimento degli studenti
Siamo fra i tanti che hanno letto Gomorra. Ci sembrava una lettura delle mafie capace di cogliere il fenomeno nel suo intreccio con la globalizzazione e la struttura capitalistica della società. Il vestito prodotto dal lavoro nero in una piccola fabbrica dell?hinterland napoletano e indossato da Angelina Jolie ci sembrava l?esempio perfetto per cortocircuitare la categoria della legalità, la distanza fra un dickensiano mondo di sotto e lo sfarzo dei vip in mondovisione. Veri o falsi che fossero, a quello e altri episodi descritti nel libro abbiamo attribuito una forte capacità evocativa, una critica esplicita al sistema, lo svelamento di un dispositivo nel quale criminalità organizzata e multinazionali sono dalla stessa parte della barricata.
Per questo non ci siamo mai appassionati alle polemiche sulla novità delle rivelazioni di Saviano, sul loro carattere inedito. E nemmeno alla querelle legata all?autenticità. Quello che ci sembrava interessante era la ricontestualizzazion-e di fatti anche noti dentro una cornice letteraria nuova, capace di esprimere dissenso e critica. Non ci siamo fatti invischiare nelle polemiche nemmeno di fronte alle palesi omissioni di Gomorra o all?assenza di un?analisi storica del rapporto fra unità d?Italia e istituzionalizzazion-e delle mafie. Secondo noi in Italia non ha senso parlare di queste ultime senza evidenziare l?intreccio ora palese ora occulto con pezzi dello Stato. Noi pensiamo due cose. Innanzitutto che i vari Riina, Schiavone e gli altri presunti boss, altro non siano che i vertici di quello che è solo il livello più evidente dell?intreccio politico-affaristico-criminale. E poi, che se anche si arrestassero tutti i mafiosi e i camorristi, senza intervenire sulle cause che danno a questi fenomeni un ampio consenso in alcuni settori della società, non si sarebbe fatto nemmeno un piccolo passo avanti. Arriverebbero altri a prenderne il posto e il gioco ricomincerebbe da capo.
Nel corso del tempo abbiamo comunque continuato a tenerci a distanza dalle polemiche, anche quando abbiamo sentito un Saviano sempre più normalizzato tessere le lodi dei ?valori antimafia di Almirante?, repubblichino a Salò e fucilatore di partigiani. E lo stesso quando l?abbiamo visto allinearsi alle posizioni dei falchi filoisraeliani convinti ?che libertà dell?Occidente si difende sotto le mura di Gerusalemme?. Noi, che in Palestina ci siamo andati e abbiamo potuto toccare con mano la condizione di un popolo che vive sotto una feroce occupazione militare.
Riteniamo perciò di non poter essere inclusi fra coloro che lo criticano per principio, per partito preso. Tuttavia dopo la sua recente lettera agli studenti pensiamo sia opportuno rompere gli indugi e prendere posizione. Innanzitutto riteniamo inopportuna la sua pretesa di farsi tuttologo. Quali trascorsi di militanza politica ha Roberto Saviano per potersi ergere a giudice dell?operato degli studenti? Chi lo autorizza a parlare di ?poche centinaia di idioti? che egemonizzerebbero le proteste, pretendendo di stabilire una divisione fra buoni e cattivi? Se con Gomorra gli abbiamo riconosciuto il merito di una scrittura fresca ed efficace, non possiamo non dire che quella lettera insiste invece su argomenti triti e ritriti che erano già vecchi quando noi, non ancora 99 Posse, occupavamo come semplici studenti le nostre facoltà durante la pantera nel 1990.
Quando Saviano invita a non mettersi il casco e sfilare a volto scoperto ignora, non si sa se per scarsa conoscenza o per malafede, le centinaia di manifestazioni pacifiche nelle quali su quelle stesse teste scoperte sono calati pesantemente i manganelli della repressione. Non avevano i volti coperti quelli massacrati alla Diaz e a Bolzaneto e nemmeno quelli che pochi giorni fa sono stati caricati e arrestati mentre solidarizzavano a Brescia con gli immigrati costretti a salire su una gru per rendere visibile al mondo la propria condizione insostenibile. Perciò quando vediamo dei caschi in un corteo non pensiamo a dei vigliacchi che hanno paura di mostrare il volto, ma solo a una legittima forma di autodifesa dei movimenti di fronte alla repressione. Se Saviano ha i suoi motivi per chiamare i carabinieri della sua scorta ?i miei ragazzi?, non ne hanno altrettanti Carlo Giuliani o Stefano Cucchi. È una questione di percorsi di vita e talvolta di morte.
Noi invece, a differenza di Saviano, i movimenti li conosciamo bene in virtù di un paio di decenni di militanza. Eppure il 14 dicembre ci siamo sentiti vecchi, probabilmente per la prima volta nella nostra vita. Immaginavamo certo che quello che accade in Europa e la tensione che si sta accumulando da mesi in Italia, potessero essere il detonatore di scontri e incidenti, ma non che questi fossero così estesi da trasformarsi in tumulto. Siamo rimasti disorientati e ancora di più quando il giorno dopo si è scoperto che tutti gli arrestati non solo erano giovanissimi e senza precedenti, ma anche senza particolari esperienze di militanza. Altro che i vecchi militanti, i vecchi slogan e le vecchie canzoni di cui parla Saviano.
Quello che è accaduto a Roma è inedito e come tutti i fenomeni senza precedenti va analizzato con umiltà e rispetto, soprattutto quando la sua dinamica è straordinariamente simile alle rivolte di Londra e di Atene. C?è un?Europa di persone senza diritti e senza prospettive, di cui i giovani sono l?espressione più avanzata e combattiva, che sta realizzando di essere con le spalle al muro. Privata in maniera progressiva di diritti elementari. Undicimila euro all?anno per iscriversi all?università nel Regno Unito. I costi insopportabili della crisi scaricati su quelli che non hanno partecipato alla grande abbuffata degli anni scorsi in Grecia. La precarietà, le prestazioni di lavoro camuffate da stage gratuiti, gli stipendi da fame dei contratti a progetto, il tentativo di azzerare le conquiste dei lavoratori in Italia. E? a tutto questo che i giovani europei si stanno ribellando e non ci sorprende che la loro protesta esploda in forme di insubordinazione violenta se la politica non offre più nessun tipo di rappresentazione politica dei loro desideri e dei loro bisogni.
All?Asinara, isola sarda un tempo nota per la presenza del carcere speciale, un gruppo di cassintegrati dorme da 296 giorni nelle celle della ex prigione. La loro protesta è pacifica, eppure da quasi un anno restano lì in attesa di risposte concrete che non arrivano. Ci farebbe piacere se Saviano, invece di pontificare su questioni che non conosce e sulle quali nessuno gli ha chiesto di ergersi a guru, sfruttasse il suo enorme potere mediatico per portare all?attenzione dell?Italia queste storie e, soprattutto, ci dicesse se le lotte devono porsi o meno il problema dell?efficacia. Un uovo sulla porta del parlamento non muta le cose, ci dice il Roberto nazionale. Sarebbe interessante che ci dicesse perché dovrebbero cambiarle le proteste che si fermano dove le camionette impediscono l?accesso a quello stesso parlamento nel quale, mentre gli studenti erano in piazza, si scriveva con la compravendita dei deputati una delle pagine più miserabili della storia di questo Paese.
Napoli 17/12/2010
http://www.controlacrisi.org/joomla/ind ... e&id=10200
domani leggo.
Ma sui 99 posse e Zulù: mi sembra che lo stesso personaggio che da anni mi dispensa predicozzi abbia firmato contratto con major, come prima di lui fecero i Clash quando uscirono con Sandinista e Combat rock. Ai tempi la gente non era ancora così rincolgionita ( d'altronde non c'era MTV ) per cui i fan si indignarono e attaccaroni i loro paladini. Ora siamo tutti più rinco, per cui passa tutto in cavalleria.
Mi ricordo zulù ad un concreto inizio '90 o fine '80, la gente aveva sete, lui, magnanimo, lanciò una bottiglia d'acqua. Segui un po' di rincorsa per accappararsela. Una scena tipo blow up, con il feticcio lanciato nella folla, avete presente?
Il nostro, ciccione, eroe, nell' osservare il parapiglia, disse, alquanto indignato : "è così che nasce il capitalismo".
che se ne vada a fan##### . E' per questo che ho sempre preferito gli skiantos.
ma forse, sono nuovamente off topa, d'altronde ho solo letto l'incipit. domani leggo meglio.
un abbraccio.
:roll: ;)
e poi, Saviano non era intoccabile ? qualunque criticica impossibile ?
ma chè, Zulù, ha scoperto solo ora che Saviano ha basato la sua formazione sulle letture di Junger e Schmitt ?
non mi è mai piaciuto Saviano, l'ho detto più volte facendo incazzare parecchi, ma questa volta ho proprio la curiosità di leggere la sua lettera. Di certo tra Zulù e Saviano penso di sapere da che parte stare.
sempre, rigorosamamente, AMMP.
la discussione e aperta e, spero, fertile ;)
Ma sui 99 posse e Zulù: mi sembra che lo stesso personaggio che da anni mi dispensa predicozzi abbia firmato contratto con major, come prima di lui fecero i Clash quando uscirono con Sandinista e Combat rock. Ai tempi la gente non era ancora così rincolgionita ( d'altronde non c'era MTV ) per cui i fan si indignarono e attaccaroni i loro paladini. Ora siamo tutti più rinco, per cui passa tutto in cavalleria.
Mi ricordo zulù ad un concreto inizio '90 o fine '80, la gente aveva sete, lui, magnanimo, lanciò una bottiglia d'acqua. Segui un po' di rincorsa per accappararsela. Una scena tipo blow up, con il feticcio lanciato nella folla, avete presente?
Il nostro, ciccione, eroe, nell' osservare il parapiglia, disse, alquanto indignato : "è così che nasce il capitalismo".
che se ne vada a fan##### . E' per questo che ho sempre preferito gli skiantos.
ma forse, sono nuovamente off topa, d'altronde ho solo letto l'incipit. domani leggo meglio.
un abbraccio.
:roll: ;)
e poi, Saviano non era intoccabile ? qualunque criticica impossibile ?
ma chè, Zulù, ha scoperto solo ora che Saviano ha basato la sua formazione sulle letture di Junger e Schmitt ?
non mi è mai piaciuto Saviano, l'ho detto più volte facendo incazzare parecchi, ma questa volta ho proprio la curiosità di leggere la sua lettera. Di certo tra Zulù e Saviano penso di sapere da che parte stare.
sempre, rigorosamamente, AMMP.
la discussione e aperta e, spero, fertile ;)
- folletto_kokopelli
- veterano
- Connesso: No
- Messaggi: 3434
- Iscritto il: 19 feb 2007, 20:12
- Moto: Thunderbird Sport Classic Carenage
- Località: Firenze
- Contatta:
infatti, come scritto, penso che lui ne sappia qualcosa di multinazionali. Con chi pubblica i suoi dischi ? Un casa di produzione, tipo la "blu bus" dei valdostani Kina ? Gruppo hardcore storico italiano, nato nel 1982 (quando Zulù aveva 12 anni), indipendente nelle parole e nei fatti.lo svelamento di un dispositivo nel quale criminalità organizzata e multinazionali sono dalla stessa parte della barricata.
be' nello specifico su Almirante non saprei, ma a detta di un mio vecchio amico comunista ( che per età anagrafica la guerra l'ha vissuta, come d'altronde mio padre) che per me fu come un padre (visto che il mio non c'era più), nel periodo fascista la mafia ebbe vita difficile. Penso che storicamente abbia ritrovato linfa con lo sbarco degli alleati, americani in primis e la contrattazione occulta con la Cosa Nostra.abbiamo sentito un Saviano sempre più normalizzato tessere le lodi dei ?valori antimafia di Almirante?, repubblichino a Salò e fucilatore di partigiani. E lo stesso quando l?abbiamo visto allinearsi alle posizioni dei falchi filoisraeliani convinti ?che libertà dell?Occidente si difende sotto le mura di Gerusalemme?. Noi, che in Palestina ci siamo andati e abbiamo potuto toccare con mano la condizione di un popolo che vive sotto una feroce occupazione militare.
Che poi ora, Saviano, sia ai loro occhi "normalizzato" per le letture "non conformi" tipo Junger e Schmitt (rinseriti nel consesso letterario recentemente anche da Repubblica), mi sembra una schiochhezza. Direi che, semmai, è la prova del contrario. I normalizzati, ai miei occhi, sono Zulù & co..
Invece sulla Palestina e Israele appoggio il 99 pensiero, anche se
il fatto di fare del turismo militante, molto in voga ultimamente, non penso che poi ti metta un gradino sopra agli altri nel capire le situazioni geopolitiche, economiche, ecc. Sì, tocchi con mano, ma è pur sempre una visione parziale e non d'insieme.Noi, che in Palestina ci siamo andati e abbiamo potuto toccare con mano la condizione di un popolo che vive sotto una feroce occupazione militare.
In effetti anch'io ho detto che posso parlare di G8, in quanto ero in strada per lavoro. Sì ne ho il diritto, ma sinceramente devo ancora bene capire cosa sia successo in quei giorni.
e qui mi viene proprio da ridere, la militanza politica. Ma per me la militanza politica è quella degli operai, e io lo sono, che scendono in piazza. Non di quattro fumati dei centri sociali. E io sono stato frequentatore di Centri sociali dagli anni '80, l'Officina di Genova per esempio, che fu il primo ad aprire nella nostra città. Avevo, allora, 17 anni ora ne ho 42. Quindi parlo con cognizione di causa.Quali trascorsi di militanza politica ha Roberto Saviano per potersi ergere a giudice dell?operato degli studenti? Chi lo autorizza a parlare di ?poche centinaia di idioti? che egemonizzerebbero le proteste, pretendendo di stabilire una divisione fra buoni e cattivi?
'azz, sto diventando come quei detestabili reduci post '68. Quelli che dicevano : ai miei tempi ! è il contrappasso! :shock: ;)
Ho letto la lettera di Saviano, che abbia 'sto vizio di fare il tuttologo e che alle volte faccia il divo l'ho sempre detto. Ripeto, anche su questo forum e rischiando il "linciaggio" telematico ( :D ;) ). Però non è possibile accorgersene quando si scopre che bazzica letture e luoghi intellettuali di non prorio gradimento o banditi dall'establishment del dissenso.
Tutto quello che ha scritto mi sembra ragionevole e sottoscrivibile da parte mia. Chiede ai manifestanti di dare un segnale, di prendere le distanze dai violenti. Magari se ci si organizzasse con un buon servizio d'ordine interno, come si è sempre fatto nelle grosse manifestazioni sindacali, tutto questo sarebbe possibile. Evitare infiltrazioni e neutralizzare i violenti.
Poi i modi di dire questo sono sempre quelli tipici di Saviano, un po' antipatico, un po' tuttologo, un po' divo, ma è lui, come l'ho sempre visto.
AMMP
:roll:
;)