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Il Giorno del Ricordo 10 febbraio

Inviato: 31 gen 2011, 19:12
da Anonymous
Il Giorno del Ricordo
Il massacro nelle foibe di cinquemila italianiDopo la ?Giornata della memoria? per le vittime della Shoah, il 10 febbraio in tutta Italia si celebra il ?Giorno del ricordo? per non dimenticare i cinquemila italiani massacrati in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia tra il 1943 e il 1945. Uccisi dai partigiani comunisti di Tito solo perché erano italiani: una ?pulizia? politica ed etnica in piena regola, mascherata come azione di guerra o vendetta contro i fascisti. In realtà nelle cavità carsiche chiamate foibe vennero gettati ancora vivi, l?uno legato all?altro col fil di ferro, uomini, donne, anziani e bambini che in quel periodo di grande confusione bellica si erano ritrovati in balìa dei partigiani comunisti jugoslavi. Il ?Giorno del ricordo? non è solo dedicato alle vittime delle foibe, ma anche alla grande tragedia dei profughi giuliani: 350 mila costretti all?esodo, a lasciare case e ogni bene per fuggire con ogni mezzo in Italia dove furono malamente accolti. In gran parte finirono nei campi profughi e ci rimasero per anni. Uno di questi campi fu organizzato anche a Fertilia. Per mezzo secolo sulle stragi delle foibe e sull?esodo dei giuliani si è steso un pesante silenzio. Ragioni politiche e la cattiva coscienza avevano portato a nascondere una realtà storica che nessuno poteva negare di fronte ai documenti, alle immagini dei resti straziati recuperati dalle foibe e dalle testimonianze dei pochi sopravvissuti. Nel 1996 è stato un politico di sinistra, Luciano Violante, all?epoca presidente della Camera a infrangere il muro del silenzio e a invitare a una rilettura storica degli avvenimenti. Appello ripreso sul fronte opposto dal leader della destra Gianfranco Fini e poi dal presidente della Repubblica Ciampi. Ed è stato un altro ex comunista, il capo dello Stato Giorgio Napolitano, a firmare la legge con cui nel 2004 il Parlamento istituiva una giornata commemorativa per le vittime dei titini, allo stesso modo delle celebrazioni per l?Olocausto degli ebrei.
Perché il 10 febbraio? E? una data simbolica che si riferisce al 1947 quando entrò in vigore il trattato di pace con cui le province di Pola, Fiume, Zara, parte delle zone di Gorizia e di Trieste, passarono alla Jugoslavia. Le stragi avvennero all?indomani dell?armistizio dell?8 settembre 1943 quando si scatenò l?offensiva dei partigiani comunisti contro nazisti e fascisti. Nel mezzo furono colpiti indiscriminatamente tutti gli italiani. Ma il massacro più vasto fu messo in atto a guerra finita, nel maggio del 1945, per costringere gli italiani a fuggire dalle province istriane, dalmate e della Venezia Giulia. Secondo le fonti più accreditate le vittime furono almeno cinquemila, ma diversi storici parlano di diecimila e più

Inviato: 31 gen 2011, 19:47
da Anonymous
certo, vanno ricordati anche loro.

Inviato: 1 feb 2011, 0:01
da Anonymous
Una delle più agghiaccianti tragedie ITALIANE!
Per quella data, alla Spezia, organizzeremo una lettura, ideata dal regista Logli (spezzino, regista in Rai) ideata da lui stesso, la stessa che e' stata letta alla camera dei deputati.
Ricordo, da bambino, la mia maestra che chiudeva il libro di storia, incompleto di questa vicenda e raccontava l'esperienza del fratello a cui una contadinella slava portava un cestino di vimini, coperto da uno straccio, contenente, macabra scoperta gli occhi dei suoi soldati caduti in un'imboscata e uccisi con le modalità descritte da Frankie.
Questi erano gli eroi di Tito.
Per non dimenticare!

Inviato: 1 feb 2011, 8:42
da Anonymous
Riposino in pace .

Inviato: 1 feb 2011, 15:10
da rjng
R.i.p.
Una cosa indegna per degli esseri umani,paragonabile ai campi di concentramento tedeschi,ai gulag russi,all'atomica americana contro il giappone.Uno dei più bassi momenti dell'umanità.

Inviato: 2 feb 2011, 10:00
da Anonymous
si, una tragedia ingiustamente ignorata

Inviato: 2 feb 2011, 22:59
da folletto_kokopelli
orrenda,tragedia immonda e spietata ,in risposta ad altrettanto immonda spietata aggressione.
Fanculo certi tipi di nazionalismi.

Inviato: 3 feb 2011, 11:47
da Anonymous
.

Inviato: 3 feb 2011, 16:56
da Anonymous
folletto_kokopelli ha scritto: Fanculo certi tipi di nazionalismi.
certi tipi di nazionalismo??
come per le vittime degli eccidi o stermini esistono quelli di serie A e di serie B :?: :-nono

Inviato: 3 feb 2011, 20:52
da folletto_kokopelli
frankie57 ha scritto:
folletto_kokopelli ha scritto: Fanculo certi tipi di nazionalismi.
certi tipi di nazionalismo??
come per le vittime degli eccidi o stermini esistono quelli di serie A e di serie B :?: :-nono


Nazionalismo Aggressivo (1900-1945) causa scatenante delle due guerre mondiali e quindi profondamente intrecciato con l'Imperialismo
fonte wikipedia
cosa c'entra la serie a e serie b?
una regione era stata aggredita per essere annessa ad un altr stato, dopo, per vendetta, sono stati eseguiti crimini efferati(con un pizzico di insano razzismo etnico).ugualmente barbari.

pensierino:
se tutti stavano a casa loro ,forse,non succedeva nulla:guerre figlie dell'imperialismo.
questa e' cronaca.

Inviato: 3 feb 2011, 21:17
da Anonymous
aggiungo alla questione, alcune pagine prese, tramite OCR, del bellissimo libro "fascio martello - viaggio per le città del duce -", di Antonio Pennacchi. Letto prima del Premio Strega 8-) , e che dovrebbe interessare gli amanti dell'architettura del periodo. Dicevo, ci sono queste pagine, messe nel mezzo di un discroso sulle costruzioni fasciste nelle ex terre terre nostre in Yugoslavia. Io sottoscrivo il pensiero del Pennacchi, come spesso mi accade, sulla questione Foibe e dintorni. Mi piace il suo modo di affrontare le cose, gli avvenimenti, da angolazioni non comuni, un pensatore non conforme. Infatti da missino è diventato marxista.... e forse pure Stalinista :roll: :roll:. Ma mica perchè è un voltagabbana, no, è solo che è coerente con se stesso. Cmq, se avete voglia di leggerle, le posto di seguito.
...e per quelli che invece sono rimasti là sotto non c'è nemmeno una lapide in tutta l'Istria, anzi nemmeno una croce, tanto che i profughi giuliano-dalmati li chiamano ancora «morti senza croce». E Arsia adesso è RA a, e Pozzo Littorio è Podiabin.

Giugno 2008 Prima che nell'edizione del 2003, «Arsia» e «Pozzo Littorio» erano usciti su Limes nel 2002. Quando però adesso s'è trattato di ripubblicare il libro, l'editore Laterza m'ha detto: «E che è sta roba? Tu qua citi solo Petacco, Pupo e Papo, quando invece c'è oramai una montagna di libri sulle foibe; tutti sanno tutto, anzi, ci fanno pure le fiction». Ecco, appunto. Adesso però, mica allora. Allora - quando ho scritto il pezzo - quella era la bibliografia che c'era in giro, quella citata in nota; niente di più e niente di meno. Non ne parlava nessuno e per questo, forse, m'era sembrato giusto parlarne almeno io.

Adesso invece ne parlano tutti. Pure Gino Paoli ha detto che nella famiglia della madre, che era di Monfalcone, c'erano stati lutti:

Una parte della nostra famiglia è finita nelle foibe e di queste cose per decenni non si è parlato. E la sinistra porta una responsabilità culturale, perché il partito doveva coprire la connivenza dei partigiani rossi con la strategia di Tito.

Ma scusa, ma che per caso t'è venuto il Pci al bar, quando stavi magari assieme a quattro tuoi amici, a dirti che potevi scrivere solo dei sapori del sale e guai se parlavi d'altro? Ma non ci credo manco se lo vedo.

Dice: «No, però quella era l'egemonia della sinistra, lo sanno tutti: pure Lucio Dalla ha rivelato di non essere mai stato comunista, lui veniva alle Feste dell'Unità solo perché lo pagavate». Ho capito, però io me lo ricordo a Sezze insieme a Rosalino adesso Ron - sarà stato il 1973 o giù di lì - che oltre a cantare dicevano pure «Compagni!». Mo' tu non sarai stato comunista però, a me, hai fatto di tutto per farmelo credere perché le canzoni - non ho dubbio - ti saranno state pure pagate, ma le chiacchiere ce le hai messe tutte tu. Aggratis. Non mi puoi dire che sennò Bufalotto - il mitico capopopolo sezzese - ti menava.

Adesso invece pare che è tutta colpa del Pci. Tutti «nicodemisti» e, come dopo il 25 luglio per il fascismo, adesso è lui che t'ha obbligato con la forza a tacere od annuire e - in Veneto - non-si trova più un cane che abbia mai votato Dc, tutti leghisti fin dalla nascita. Anzi, pure lì è colpa del Pci. E troppo facile svegliarsi dopo. Bisognerà che prima o poi mi decida a scrivere un saggio sul conformismo - associato naturalmente alle amnesie - come primario fattore edonico-integrativo sociale. E non solo italiano, credo.

Resta comunque che quelle terre erano nostre e che adesso non lo sono più. Ma la colpa evidentemente non è di Togliatti o anche De Gasperi, che se le sarebbero vendute o regalate ai comunisti di Tito. La colpa è tutta tua - del Duce - che sei andato a dichiarare guerra al mondo e poi l'hai pure persa. Se restavi a casa tua non succedeva niente. Sei tu che hai scatenato il finimondo. Gli eccidi, le foibe e l'esodo dall'Istria e Dalmazia è il prezzo che abbiamo pagato per le colpe tue. Togliatti e De Gasperi hanno solo - eventualmente - potuto tentare di limitare i danni, che tu avevi provocato. Fammi capire, sennò: tu perdi l'Istria e la colpa sarebbe di Togliatti che non se l'è ripresa? E con che se la ripigliava, con gli occhi per piangere che gli avevi lasciato?

La responsabilità primaria ed assoluta di tutto quel sangue e dolori è tutta tua, e non solo perché hai dichiarato la guerra e poi l'hai persa, ma soprattutto perché sei tu che hai dato inizio - lì - al meccanismo perverso delle pulizie etniche. Se la Repubblica Italiana non ha mai voluto chiedere con efficacia l'estradizione dei criminali infoibatori slavi, è solo perché avrebbe dovuto contestualmente consentire l'estradizione degli innumerevoli criminali di guerra nostri, generale Roatta in primis. Altro che Mioevié. Siamo noi - il Regio Esercito - che diamo inizio nel 1941 alla pulizia etnica in Slovenia, con 12.807 uccisi nella sola provincia di Lubiana:


ostaggi fucilati 1.500, civili assassinati durante l'offensiva Primavera 2.500, civili deceduti in seguito a torture 84, civili arsi vivi o uccisi in altro modo 103, partigiani catturati e giustiziati 900, deceduti nei campi di concentramento 7.000 (...) In altre parole, più di 50.000 sloveni o persero la vita o subirono gravissime offese da parte delle truppe di occupazione, nell'arco di appena due anni (11/4/1941-8/9/1943).

Dice: «Vabbe', ma non è che un eccidio ne giustifichi un altro». No - assolutamente - però lo spiega. Sei tu, l'Italia fascista, che hai dato inizio per primo a questa catena d'infamie, e le stragi che hai perpetrato in giro tu - e non solo in Jugoslavia - non sono seconde a quelle dei nazisti in Italia.

Giorgio Rochat fa una considerazione però che mi pare assai calzante. Egli sostiene che le guerre siano state in buona parte dimenticate. Per molti decenni dopo il 1945 sono stati rimossi gli aspetti peggiori del regime e quelli più imbarazzanti, come l'impero e le sconfitte del 1940-43. Una volta i difensori di Mussolini lo esal-tavano come un grande statista fino al 1939, oggi il termine è stato riportato alle leggi antisemite del 1938, come se la guerra mondiale fosse una sciagura sostanzialmente estranea alla politica mussoliniana, di cui il regime rimane vittima, tanto che la disastrosa sconfitta militare non sembra infirmare il bilancio positivo dei quasi vent'anni precedenti.
Rochat peraltro s'è occupato - e magistralmente - di guerre e d'eserciti. Noi - un po' più alla buona - di bonifiche e città nuove. Però lo sappiamo pure noi che, nel complesso, è andata proprio come dice lui. Chi sembra invece continuare a non saperlo è chi innesta speculazioni politico-attuariali sulla tragedia delle foibe, come se la colpa di tutti quei dolori fosse di Togliatti e del Pci, non del Duce e del fascismo. Anzi, questi non c'entrerebbero niente: la sconfitta? «Il destino cinico e baro, il sangue contro l'oro». La guerra stessa? «Inevitabile. Che vuoi che ci potesse fare il Duce? Ci è toccato farla per forza». Come il morbillo o la varicella.

Ora però lo dovrebbero sapere tutti quanti, per esempio, che pure alle gite scolastiche se ti capita l'autista simpatico e disponibile che scherza coi ragazzi, risponde alle battute e si ferma gentile ogni volta che a qualcuno scappi la pipì, tutti quanti gli diventano amici e gli vogliono bene. Ma se quello - nel viaggio di ritorno - a un certo punto si mette a fare le corse con i tir, esce fuori strada e porta il pullman dentro una scarpata e t'ammazza mezza scolaresca, tu non è che gli continui a volere bene come prima 0 no? Oppure dici anche lì che è stata colpa di Togliatti?



Grande Pennacchi !!! :roll:

Inviato: 3 feb 2011, 22:25
da Robler
Rispetto per tutte le vittime degli eccidi.

@Simstim - per info, Pennacchi riporta dati e scritti tratti dal libro: "Italiani, brava gente" di Angelo Del Boca, pag 237 cap 11. Slovenia: un tentativo di bonifica etnica.
Un libro coraggioso......
"E' difficile negare che questo libro rappresenti uno straordinario bucato della coscienza nazionale" note di copertina di Sergio Romano (Il Corriere della sera)

Inviato: 4 feb 2011, 9:35
da Anonymous
@ robler :

grazie per la segnalazione. Il libro inquestione non l'ho letto, cmq la citazione di pennacchi era, correttamente, segnalato nelle note a piè pagina ;)

cmq, se me ne consigli la lettura lo metto in agenda.... io, poi, ti consiglio qualcosa di Pennacchi, magari non quello di cui ho riportato lo stralcio, visto che parla di architettura e bonifiche. Quello che andrà poi a comporre "fascio martello" era già stato pubblicato a puntate su Limes, in larga parte.... certo che Pennacchi e Caracciolo formano proprio una strana coppia :roll:

Inviato: 4 feb 2011, 10:09
da Anonymous
Nessuna risposta alla violenza giustifica una cosa del genere.

Inviato: 4 feb 2011, 11:08
da Anonymous
trevor ha scritto:Nessuna risposta alla violenza giustifica una cosa del genere.
infatti nel quotato di Pennacchi viene detto :
«Vabbe', ma non è che un eccidio ne giustifichi un altro». No - assolutamente - però lo spiega
non si tratta di giustificare. Si tratta di spiegare. E non è poco, anzi fondamentale. Hannah Arendt nel suo concetto di "banalità del male" diceva proprio questo : se non vogliamo fare scorrere nuovamente del sangue, dobbiamo essere consapevoli che il male è alla portata di tutti, comune, "banale". Non è necessario essere dei mostri per diventare dei boia e finchè non si prova a spiegare, e non a giustificare, saremo tutti dei potenziali criminali persecutori e la catena degli eccidi non avrà termine.

AMMP ( ma nono solo mio, anche della Arendt, direi. )