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Inviato: 19 mar 2010, 20:09
da Anonymous
folletto_kokopelli ha scritto:
frankie57 ha scritto:..ma dico qualcosa per bloccare l'enorme "import" dalla Cina che veramente sta macchiando la nostra economia quasi a strapparla e rende difficile per gli operai italiani guadagnare un salario sufficiente all'inflazione del paese in cui vivono: l'Italia. :-imbronciato :-imbronciato
i salari degli italiani nn sono certo colpa dei cinesi, a cui bisognerebbe insegnare che non è umano lavorare 18 ore al gg per due lire, ma figlia di qualcosa che si chiama PRECARIATO SFRENATO , figlio sicuro di un capitalismo sregolato, e scusami nn certo di sinistra
bono..statte bbono...che in qeusti ultimi anni la Tua sinistra ha avuto le sue responsabilita'.
Detto questo secondo me la chiave sta tutta nella questione della meritocrazia, di cui si parla tanto.A volte sembra che con la scusa della meritocrazia si manda a casa un operaio con 1000 euro al mese, mentre un manager ne percepisce qualcosa come 10.000 o 15.000, o anche di più, al mese, anche se non sa fare il suo mestiere, per non parlare delle buone uscite milionarie. Secondo me la vera meritocrazia consiste nel fatto che ognuno fa quello che sa fare meglio, al suo meglio, e viene retribuito in modo uguale. Il crolllo dei consumi è dovuto anche al fatto che molta gente lavora come precari, e guadagna qualcosa come 600 euro al mese. da qui l' impossibilità di pagare il mutuo, da qui l' impossibilità di comprare quello che serve. La crisi finanziaria parte da qui: da una ingiusta spartizione della ricchezza.
Il liberismo sfrenato porta alla deriva, al disastro economico, e anche Tremonti l' ha capito. ci vuole il buon senso, e la buona volontà, di riconoscere che l' uguaglianza delle persone deve essere tradotta in uguaglianza di redditto. Ci vorrebbe dunqeu un piano globale, perché ci sono degli operai che tagliano i fiori nelle serre keniane per un dollaro al giorno, rischiando la pelle, mentre chi li vende al grossista europeo ne prende chissà quanti, e questo è soltanto uno dei tantissimi esempi che si potrebbero fare. Il nostro mondo di benessere si basa sullo sfruttamento economico, e questo dovrebbe finire! :shock: :shock:

Inviato: 19 mar 2010, 20:14
da folletto_kokopelli
frankie57 ha scritto: ... una ingiusta spartizione della ricchezza.
è quello che diceva Bertinotti, deriso a Porta a Porta da mr.B ..
frankie57 ha scritto:
bono..statte bbono...che in qeusti ultimi anni la Tua sinistra ha avuto le sue responsabilita'.
uhm..esempio ?
tipo Bersani con la portabilita' sui mutui..o la tracciabilita' anti evasione per i pagamenti ai liberi professionisti ?
se mi sfugge quacosa, favella ...

Inviato: 19 mar 2010, 21:27
da Anonymous
folletto_kokopelli ha scritto:Difficile parlare di comunismo, in Italia, paese che si è distinto per un concetto apertamente diverso dal modo di intendere ,sia socialismo che comunismo rispetto all'est (Togliatti docet).

Una cosa e' certa, certissima, per nn lasciare nulla al caso:
un De Gasperi, un Almirante, o un Berlinguer prenderebbero a calci in culo 9 decimi degli iscritti agli attuali partiti da cui (dicono) di aver tratto ispirazione
:twisted:
ti quoto ma osservo pure che Togliatti ha anch'esso i suoi scheletri nell'armadio..... be' i ho lo scheletro come avatar :shock: :lol: ;)

Inviato: 19 mar 2010, 21:48
da Anonymous
simstim ha scritto:...
strano, un'accusa simile, ma di senso opposto è mossa proprio dai "neri". Il marxismo, coerentemente alla sua visione materialistica, non può che non essere vicino al capitalismo e la Cina, ultimo paese socialista, con il suo capitalismo di Stato feroce potrebbe essere la conferma.
....

Per come la intendo io la cosa, il marxismo è una dottrina di studio e interpretazione del reale e la realtà economica da lì ad oggi è solo capitalistica. Di per sè il marxismo non configura il Comunismo, ne prevede solo la necessità storica come superamento del Capitalismo stesso. Del "Comunismo" non ne ha mai definito la natura se non come negazione della realtà che si vuole superare.
Si scrisse non a caso il "Il Capitale" e non il il "Il Comunismo" perché farlo sarebbe stato utopistico.

L'utopia è infatti la principale malattia della destra "anticapitalista". Si autoalimenta solo attraverso un etereo spirito di "superamento" senza preoccuparsi di analizzare i meccanismi di funzionamento della realtà a cui si sente di contrapporsi ed individuarne quindi gli eventuali presupposti di superamento. I "neri" invocando un "Ordine Nuovo" fanno quindi buon gioco nel matenere il (dis)ordine costituito. Quando nella migliore delle ipotesi è sincera, si tratta quindi solo di danza della pioggia.
Voci delle fogne comprese.

Inviato: 19 mar 2010, 21:57
da Anonymous
folletto_kokopelli ha scritto: i salari degli italiani nn sono certo colpa dei cinesi, a cui bisognerebbe insegnare che non è umano lavorare 18 ore al gg per due lire, ma figlia di qualcosa che si chiama PRECARIATO SFRENATO , figlio sicuro di un capitalismo sregolato, e scusami nn certo di sinistra
noto però che la legge di Biagi ( Rip ) che ha introdotto il precariato e il lavoro a chiamata ( a casa mia io l'ho chiamo caporalato ) è stata voluta dal governo di sx di Prodi e poi portata avanti dalla dx. Come si può notare sulle cose importanti vann molto d'accordo. Al di là dei teatrini patetici che mettono in scena quotidianamente attraverso i mass media.

Sulla legge Biagi dimmi se sbaglio, perchè io mi ricordo che era andata così :roll: :roll:

il fatto che sia stato vittima delle br non mi fa cambiare idea sulla scelleratezza di quel disegno di legge :roll:

Inviato: 19 mar 2010, 21:59
da Anonymous
A riquoto Frankie57... 8-)

Inviato: 19 mar 2010, 23:52
da Anonymous
Le "Tasse Esosissime Doganali" sono ripudiate da imporenditori italiani come Montezemolo che fa produrre le t.shirt della Ferrari in Cina.

Ma di che parliamo? Non ci rappresenta nessuno, nessss-ssu-no.

Inviato: 20 mar 2010, 7:37
da rocker
frankie57 ha scritto:Il nostro mondo di benessere si basa sullo sfruttamento economico, e questo dovrebbe finire! :shock: :shock:
AZZZZZ!!!!! mi stai diventando di sinistra??? :shock: :shock: 8-)

Inviato: 20 mar 2010, 12:53
da Anonymous
rocker ha scritto:
frankie57 ha scritto:Il nostro mondo di benessere si basa sullo sfruttamento economico, e questo dovrebbe finire! :shock: :shock:
AZZZZZ!!!!! mi stai diventando di sinistra??? :shock: :shock: 8-)
....semplicemente uso la mia testa...sono obiettivo e mi metto sempre in discussione...mai tesserato....prediligo i libri ai quotidiani.... :lol:

Inviato: 20 mar 2010, 13:20
da rocker
frankie57 ha scritto:
rocker ha scritto:
frankie57 ha scritto:Il nostro mondo di benessere si basa sullo sfruttamento economico, e questo dovrebbe finire! :shock: :shock:
AZZZZZ!!!!! mi stai diventando di sinistra??? :shock: :shock: 8-)
....semplicemente uso la mia testa...sono obiettivo e mi metto sempre in discussione...mai tesserato....prediligo i libri ai quotidiani.... :lol:
:-pollice

Inviato: 20 mar 2010, 22:12
da ceccomannaro
Simstim ha scritto:
Sulla legge Biagi dimmi se sbaglio, perchè io mi ricordo che era andata così
Maroni,ministro del lavoro,chiamò il giuslavorista Biagi alla stesura di quella che divenne una pietra tombale sui diritti dei lavoratori.
Ministro dell'interno era Scaiola,che lasciò Biagi senza scorta definendolo un "rompicoglioni".
Le Brigate Rosse che assassinarono Biagi,negli anni 70 non avrebbero neanche portato il cappuccino al portiere.
Nacquero e perirono nell'arco temporale necessario ad evitare eventuali contestazioni all'entrata in vigore della legge Biagi.
Capo del Governo era la stessa persona che occupa oggi la carica.
Maroni oggi è ministro dell'interno
Scaiola oggi è ministro delle attività produttive.

Mi permetto una osservazione:leggo che si rimpallano le diverse responsabilità tra Destra e Sinistra...ma di cosa stiamo parlando?
In questo paese,credo di averlo già detto ma lo ripeto, i due termini identificano unicamente quale delle due mani viene infilata nelle nostre tasche.
Un esempio?
Il signor Formigoni è ineleggibile:esiste una legge che dice che NON si può essere eletti per oltre due mandati (mi pare L-n°185)...
L'opposizione,la Sinistra...i comunisti insomma :cry: quelli che vogliono il male del partito dell'amore, non dicono un accidente..
Come mai?
Semplice!
Errani,che corre per il PD alla carica di governatore della regione Emilia,è nelle STESSE IDENTICHE CONDIZIONI 8-).
Allora?
Di cosa stiamo parlando?

Inviato: 20 mar 2010, 22:23
da Anonymous
simstim ha scritto:
Rubin ha scritto: Quando ho tempo mi lancio in contropiede sulla metacampo avversaria, a Tarchi gli infilo tre pappine...8-)
bravo, vedo che allora sei un po' informato, visto che si tratta proprio di METApolitica...... o il tuo METAcampo si riferiva ad altro :roll: :roll: :roll:



:D :D :D ;)




[img][img]http://i42.tinypic.com/15388jb.jpg[/img][/img]

breve recensione del testo di Alain deBenoist
In questo testo, l'autore prende spunto dalla vivace polemica suscitata sia in Francia sia all'estero dalla pubblicazione del Libro nero del comunismo di Stéphan Courtois, nel 1997, per compiere un esame del regime nazista e comunista così da individuarne gli aspetti peculiari e comuni in virtù dei quali è legittimo e pertinente ritenerli le più importanti incarnazioni storiche del totalitarismo.

L'intento principale della riflessione di De Benoist - confutare coloro che ritengono a tutt'oggi il comunismo meno pericoloso del nazismo - è politico e non teorico. Questo fine extrateorico condiziona pesantemente l'intera analisi e deve essere tenuto presente da chi legge, soprattutto se sceglie di non raccogliere le provocazioni dell'autore e di evitare polemiche di corto respiro.

L'accesso agli archivi di Mosca, un tempo segreti, ha consentito la stesura di un bilancio delle vittime del comunismo: cento milioni di morti, una cifra addirittura quattro volte maggiore di quella delle vittime del nazionalsocialismo e tale da far affermare che "il bilancio del comunismo costituisce il più colossale caso di carneficina politica della storia". (p. 6)

In ragione di questi dati, Courtois ha rivendicato la natura criminale del sistema comunista e, soprattutto, la piena validità di una comparazione tra i due regimi contro la quale, invece, si è potuto assistere ad una imponente levata di scudi.

Coloro che reputano improprio e improponibile un accostamento dei due regimi, si rifanno sovente alla questione della differenza delle loro ispirazioni iniziali, affermando che, mentre il nazismo fu una dottrina dell'odio e i suoi crimini furono non solo prevedibili ma connaturati alla sua stessa essenza, il comunismo sarebbe stato una dottrina di liberazione, di amore per l'umanità e i suoi delitti nient'altro che errori, incidenti, deviazioni. Alain de Benoist ritiene insostenibile una tale argomentazione, poiché comporta un atteggiamento che si ostina a giudicare la storia e quindi anche i regimi politici sulla base delle intenzioni e non, come sarebbe auspicabile, sulla base dei fatti. In secondo luogo, la contrapposizione della dottrina dell'odio del nazismo e l'ideale di emancipazione umana del comunismo è artificiosa, poiché oppone una definizione del comunismo data dai suoi sostenitori ad una definizione del nazismo data dai suoi nemici.

A coloro che ancora usano queste argomentazioni sfugge che la realizzazione degli ideali che comunismo e nazismo facevano propri implicava in entrambi i casi lo sradicamento di una parte della società: l'utopia della società senza classi non meno dell'utopia della razza pura, esigeva l'eliminazione di individui che si riteneva ostacolassero la realizzazione del progetto. Richiamare la vocazione universalistica del comunismo, la sua pretesa di offrire la felicità all'umanità intera invece che ad una sua parte (il popolo tedesco, per il nazismo), alla luce di quanto detto, non fornisce più un'attenuante sostenibile, dal momento che tale vocazione non servì ad ostacolare il terrore, ma a dargli una legittimazione superiore.

Alain de Benoist critica anche le ragioni di chi afferma che l'ideale comunista sia stato tradito dal comunismo ufficiale: mentre non si videro mai nazisti criticare l'hitlerismo, il sistema staliniano fece molte vittime comuniste e suscitò molte ribellioni allo stravolgimento delle loro idee da parte del regime. Questo argomento non solo è storicamente infondato, secondo De Benoist, ma semmai serve maggiormente a confermare la natura terroristica del comunismo. Nel sistema sovietico, infatti, la mentalità del complotto sarebbe stata interiorizzata a tal punto che le purghe furono dirette non solo contro la società ma anche contro lo stesso apparato e ciò accadde anche negli altri paesi in cui il comunismo si instaurò.

Contro la comparabilità dei due regimi è poi richiamata la spaventosa persecuzione organizzata dal Terzo Reich contro gli ebrei: definirla "unica" ha finito per cristallizzarla come una categoria a sé, non confrontabile né paragonabile a qualsiasi altro fenomeno. Se i carnefici non sono comparabili a nessun altro carnefice, lo stesso vale per le loro vittime: in questo caso si dovrebbe sostenere che esistono vite la cui soppressione è più imperdonabile di quella di altre. Questa è un'idea inaccettabile, perché nessun popolo e nessun uomo è moralmente superiore a un altro.

Le convinzioni criticate da De Benoist hanno prodotto come conseguenza una forte discrepanza di trattamento dei due fenomeni: da una parte il nazismo è stato considerato il regime più criminale del secolo, dall'altra il comunismo è stato visto come un sistema certamente criticabile, ma perfettamente difendibile. Una ragione di questo atteggiamento risiede nell'alleanza, durante la seconda guerra mondiale, tra lo stalinismo e le democrazie occidentali, alleanza da cui il comunismo ha ricavato un credito morale che non ha cessato mai di sfruttare: l'antifascismo, l'egida sotto cui tale alleanza fu realizzata, divenne un indiscutibile strumento di legittimazione per il comunismo e di difesa dell'Urss: contrapporre la democrazia al fascismo permise al sistema comunista di presentarsi come democratico in quanto antifascista.

Alain de Benoist ritiene, però, che esista una ragione ancora più importante e ben più gravida di conseguenze, ragione che egli introduce attraverso una puntuale riflessione su fenomeno totalitario: i totalitarismi del secolo scorso furono il prodotto dell'atteggiamento mentale di una certa epoca, basato sulla fusione di una visione manichea e messianica con un volontarismo estremo, che si esprimeva nella volontà senza limiti di instaurare una società mai vista in precedenza. I tratti religiosi più evidenti si manifestarono in una visione dualistica del mondo, caratterizzata da una divisione radicale tra "noi" e "loro", tra il bene e il male, tra proletariato e classi sfruttatrici, per il comunismo, e tra ariani ed ebrei per il nazismo: in entrambi i casi il partito rappresentò il principio positivo per antonomasia, depositario dell'ideale della lotta senza quartiere contro il principio negativo, e legittimato da una sorta di necessità storica

Inviato: 20 mar 2010, 22:35
da Anonymous
simstim ha scritto:
Rubin ha scritto:
simstim ha scritto: ...e nero sono anticapitalistici e ...
Strano, non ho mai visto alcun governo di ispirazione più o meno fascista (con nero stiamo parlando di questo vero?) propriamente anticapitalista.
Non tiratemi fuori le ulltime scodate socialistoidi dell' RSI; in un governo di guerra prossimo al collasso i provvedimenti di ordine sociale sono irrilevanti, utili come estremo misero tentativo di di rastrellare qualche miliziano anche tra gli strati popolari ormai quasi completamente ostili al regime.

Il nero è un diversamente capitalista.

La fantasia di definirsi anticapitalista appartiene solo ad aluni rivoli culturalmente residuali della destra, in data di oggi per altro assolutamente ininfluenti.
L'esatta dimensione anticapitalista della destra a conti fatti, come sempre, non va mai oltre allo sperare in un Sigfrido che sottragga l'anello del potere al malvagio Drago. Poco oltre la mitologia quindi.
strano, un'accusa simile, ma di senso opposto è mossa proprio dai "neri". Il marxismo, coerentemente alla sua visione materialistica, non può che non essere vicino al capitalismo e la Cina, ultimo paese socialista, con il suo capitalismo di Stato feroce potrebbe essere la conferma.

Leggiti qualche articolo di De Benoist, o di un Marco Tarchi, poi ne riparliamo..... anche se qui siamo oltre la dicotomia :roll:
qui siamo nel mio 8-)

p.s.

sempre Alain in una intervista dice che :
[...]
Avendo sempre considerato infermi gli uomini di destra che non hanno una cultura di sinistra e gli
uomini di sinistra che non hanno una cultura di destra (il che fa ritenere, non fatico a riconoscerlo,
che esista una grande maggioranza di infermi),
[...]
be' che dire, io lo trovo un grande. Al di là delle idee che possono essere condivise o meno. Questo è un bel punto di partenza. Ottimo.

GROSSMAN V., Vita e destino, Jaca Book, Milano 1984, 393-395),
Non c'è dubbio, nazismo e comunismo non si sono estinti del tutto, non sono scomparsi dalle dinamiche profonde dei nostri sistemi sociali, e neppure dal fondo delle nostre coscienze; sono sempre fra noi, come mostruosità pronte ad emergere dal sonno della nostra ragione; lo stesso che ha concepito l'ideologia capitalista dal volto disumano che ha abbruttito la storia dell'Ottocento.

Nazismo e comunismo, entrambi feroci persecutori degli ebrei, si odiano solo perché alla fine dei conti devono spartirsi lo stesso bottino ma la cosa più tragica, in ultima analisi, è che è l'uomo, alla ricerca esasperata del potere e della prosperità, a costruire con le proprie mani la sua rovina.

Ma questo, a ben pensarci, è stato il destino di tutti i tentativi umani, incluso il sionismo, di stabilire cosa sia il bene e cosa sia il male e di costruire in terra il paradiso. Di questi tentativi la storia dell'umanità ne è piena, e sono sempre, misteriosamente ma implacabilmente, falliti.

Inviato: 20 mar 2010, 23:09
da folletto_kokopelli
Posa i' fiasco !!

Inviato: 21 mar 2010, 19:45
da Cinobonne
:lol: :lol: :lol: :lol:

Meglio che dì cinema............


;)